rassegna stampa

Gli imprenditori umbri di fronte alla Fase 2 tra timori e opportunità. Ma soprattutto quello che in questo momento manca, al di là dei provvedimenti messi a punto da governo e Regione Umbria, per dare un sostegno alle medie e grandi imprese della mostra regione per potergli dare la possibilità di continuare a produrre e mantenere quei livelli occupazione precedenti alla crisi sanitaria. Di tutto questo abbiamo parlato con l’imprenditrice folignate Cinzia Tardioli, 34 anni, CFO della Tardioli Alfredo di Foligno, azienda specializzata nella commercializzazione, lavorazione e nel trattamento dei metalli ferrosi e non ferrosi, eletta di recente alla guida del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Umbria per il triennio 2020/2023.

I nuovi sviluppi che ci sono nell’inchiesta senati riguardanti i presunti concorsi truccati all’ospedale di Perugia; le difficoltà per molti commercianti nel dover riadattare i loro locali seguendo le prescrizioni sanitarie volute dal governo per l’avvio della Fase 2 ma anche tanti fatti di cronaca che interessano le nostre città e territorio. Di tutto questo nel corso della rassegna stampa di Umbria Radio, Pierpaolo Burattini ha parlato con il vice responsabile della redazione umbra de La Nazione, Erika Pontini.

La ripartenza o cosiddetta Fase 2 è arrivata: da lunedì 18 molte attività tornano ad alzare nuovamente le saracinesche dopo uno stop d diverse settimane. Ma quante di queste attività, e parliamo soprattutto di alberghi e ristoranti, tornerà di nuovo ad essere a disposizione del pubblico. E quanto le nuove norme, stabiliti per il contenimento della pandemia, incideranno sulla vita delle attività commerciali in questione. Di tutto questo, ma anche di un nuovo piano per l’offerta turistica in Umbria, abbiamo parlato con il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia. “Al momento stando ai dato di cui siamo in possesso – dichiara Fittuccia – molti alberghi e strutture ricettive soprattutto le più grandi andranno a una riapertura vera e propria solo a partire da giugno. E questo per vari motivo, il primo dei quali riguarda la mobilità tra le varie regione che sarà possibile solo a partire dal 3 giugno e dunque molto esercenti non vogliono andare incontro a spese senza avere la possibilità di fare incassi”.

L’allarme, poi la paura, la preoccupazione per il futuro ma soprattutto il modo in cui è stata gestita la fase emergenziale del Coronavirus da molti primi cittadini che per la prima volta si sono trovati a fare i conti con un nemico pericoloso e invisibile. E ora la ripartenza delle attività economiche in un’area dell’Umbria, quella del Ternano, già colpita pesantemente dalla crisi. Di tutto questo Pierpaolo Burattini ha parlato con il responsabile della redazione di Terni de Il Messaggero, Vanna Ugolini.

Alla vigilia della Fase 2 tante sono le incognite che ci troviamo di fronte sia dal punto di vista sanitario che sul versante strettamente economico. Ma un ruolo determinate lo giocheranno il cambio o meno delle nostre abitudini. Basti pensare, sul lato della prevenzione, all’uso della mascherina come a quello del distanziamento sociale. Ma il variare o meno delle abitudini avranno un impatto, ovviamente ancora tutto da valutare, anche sul lato economico. “Quante persone torneranno a vivere con gli stessi ritmi, usi e costumi come facevano prima? Oggi si parla della riapertura di bar e ristoranti ad esempio – dichiara Porfiri – ma importante sarà capire quanto questa pandemia abbia inciso sui nostri atteggiamenti quotidiani: monitorare tutto questo sarà importante come il fare ovviamente attenzioni alle possibili ricadute che rischiamo di avere a livello sanitario. Sono interrogativi a cui potremmo rispondere solo nelle prossime settimane e mesi”.

Il profilo tenuto fino ad oggi da Regione Umbria nei confronti del governo e quello che dovrebbe fare nella cosiddetta Fase 2; il ruolo dei sindaci  come ‘sentinelle’ dei territori ma in molti casi anche di parafulmine per scelte che spesso vengono calate dall’alto. E ancora i timori per una ripartenza in cui non c’è certezza sulle regole sanitarie per riaprire molte attività ma anche l’ottimismo per un territorio come quello umbro che spesso, in passato, proprio nei casi di crisi ha mostrato la capacità di adattamento e inventiva. Di tutto questo nel corso della rassegna stampa abbiamo parlato con il sindaco di Narni e presidente di Anci Umbria (Associazione nazionale dei sindaci), Francesco De Rebotti. “Ho apprezzato l’atteggiamento della presidente della Regione Donatella Tesei – dichiara De Rebotti – di avere fino dall’inizio di questa emergenza sanitaria un rapporto non conflittuale con il governo, ma ora invito la stessa presidente ad aprire un confronto con i sindaci dell’Umbria per capire come impostare al meglio questa Fase 2 che si presenta con non poche incognite e sfide da affrontare in maniera decisa e coordinata”.

Un piccolo gesto di amore nei confronti della propria città, Perugia.  Sapete da dove vengono i dispenser in ferro battuto per la distribuzione di disinfettante per le mani, piazzati all’ingresso della Cattedrale di San Lorenzo, di Palazzo Penna, della Cappella di San Severo, della chiesa templare di San Beviate, del Museo del Capitolo, della struttura di San Matteo degli Armeni, della Torre degli Sciri, del Museo Srchologico e del Museo del Cassero? Vengono dall’iniziativa e dall’invettiva di Riccardo Selleri, giovane imprenditore perugino di 38 anni, che insieme ad altri ha messo in piedi l’iniziativa ‘Proteggiamo la cultura’. “Questa città mi ha dato molto e continua a darmi molto e allora ho pensato che con la donazione di alcuni dispenser in ferro battuto da mettere in alcuni luoghi simbolo, potessi in qualche modo aiutarla in momento molto difficile”. E allora, trovata l’idea c’è stata la decisione di bussare alla porta dell’assessore alla Cultura Leonardo Varasano per capire se questa idea potesse avere un seguito: “La risposta è stata postivi e l’assessore Varasano ci ha dato un grande aiuto – sottolinea – per mettere in pratica questo piccolo gesto”. Ma ora che questa iniziativa ha mosso il primo passo, si pensa già al futuro: “Mi auguro che questa prima iniziativa fatta da ‘Proteggiamo la cultura’ sia solo la prima di tante altre: tutto questo mi ha fatto capire che a volte non servono gesti eclatanti ma si può fare qualcosa per la propria città partendo da un piccolo gesto”.

Il clima surreale che si respira a Gubbio alla vigili della storica e amata Corsa dei Ceri che è anche festa di popolo ma anche festa religiosa per il patrono Sant’Ubaldo. Ma questa volta, tutto sarà diverso, da come li abbiamo vissuti e visti in passato: l’emergenza sanitaria impone delle precauzioni che hanno cambiato il volto della città e anche il suo umore. Di questo, ma anche di come vivono la cosiddetta Fase 2 che scatterà lunedì 18 le nostre imprese, abbiamo parlato nel corso della rassegna stampa con il direttore di Trg Gubbio Giacomo Marinelli Andreoli e conduttore della trasmissione di politica e attualità ‘In Umbria su Umbria Tv’

La solidarietà ai tempi del Coronavirus, l’aumento esponenziale delle persone in difficoltà che si rivolgono alle strutture dalla Caritas regionale e nazionale per avere un sostegno logistico o psicologico ma soprattutto quanto questa ‘rete di protezione’ ci ha aiutato e ci aiuterà nei prossimi mesi quando le ricadute economiche dell’emergenza sanitaria si faranno sentire in tutta la loro drammaticità. Di questo, ma anche di una Umbria silente e solidale, abbiamo parlato con il professor Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano perugino sulle povertà e l’inclusione sociale. “La situazione sociale, in seguito all’emergenza sanitaria si è fatta molto complicata, perché a molte fragilità e disagi economici se ne sono aggiunti altri. A questo proposito – sottolinea Grasselli – basti pensare che Caritas italiana ha stimato un amento del 100% delle persone che si rivolgono alle sue strutture per aver un aiuto. E questo aumento lo possiamo vedere anche sulle Cariats diocesane della nostra regione: la richiesta di aiuto sta arrivando anche da quelle fasce sociali – sottolinea – che fino ad oggi erano rimaste al riparo dalla crisi finanziaria del 2008: e stiamo parlando di lavoratori autonomi, in alcuni casi di professioni e in altri di lavoratori precari che ha causa della crisi sanitaria hanno perso il loro posto di lavoro”.

Di fronte a tutto questo c’è l’impegno che molti cittadini hanno voluto mettere nel prestare servizio nelle strutture della Caritas e di altre associazione: “Da questo punto di vista la risposta degli umbri è stata fattiva e generosa e questo non era affatto scontato: molti giovani, ma non solo, con il loro impegno hanno reso possibile quell’avvicendamento con persone anziani che oggi per motivi di precauzione non posso prestare il loro servizio”.

Il settore turistico dell’Umbria come carta da vincente da giocare in vista della cosiddetta Fase 2 che si aprirà ufficialmente a partire da lunedì 18 maggio. Ma anche la massima attenzione alle prescrizioni sanitarie per continuare a restare una regione ‘modello’.  E poi, le varie azioni messe in campo dalla Regione per attutire gli effetti sul tessuto economico dell’emergenza sanitaria. Di questo, ma anche di altro, si è parlato nel corso della rassegna stampa con il giornalista de Il Messaggero edizione umbra, Federico Fabrizi.

“Sono state settimane molto dure per l’Orvietano e per la città ma già da ora stiamo lavorando perché questa Fase 2 possa essere una opportunità e non certo una ulteriore penalizzazione: l’idea è quella di riportare Orvieto e tutto il territorio ai posti che merita sicuramente dal punto di vista dell’attrazione turistica”. Così Roberta Tardani, sindaco di Orvieto, disegna il futuro della sua comunità ma senza dimenticare che alla base di tutto c’è il rispetto delle prescrizioni per il contenimento della pandemia: “Questo è un punto fondamentale, alcune volte sono intervenuta – dichiara Tardani – in maniera molto decisa perché ho notato un certo rilassamento sul versante del rispetto delle regole ma complessivamente devo ringraziare i miei concittadini per il loro impegno e la loro correttezza”. Per Orvieto, come purtroppo molte altre città umbre ed italiane, il tema delle nuove povertà è una realtà che si è mostrata in tutta la sua drammatica evidenza: “Anche qui Caritas e tantissime altre associazioni di volontariato – sottolinea – stanno svolgendo un lavoro molto prezioso e importante: basta pensare che abbiamo ricevuto oltre trecento domande per i buoni spesa mentre di solito in altri periodi le richieste era solo settanta”.

Dal 18 maggio anche in Umbria ripartono tutte quelle attività commerciali, bar ristoranti ma anche parrucchieri e centri estetici, che fino ad oggi non avevano avuto il via libera: questa la decisione emersa dall’ultimo confronto avuto dai presidenti di Regione con il governo. Ma al momento non ci sono ancora le regole, ovvero i protocolli di sicurezza, per gestire questa delicata fase. Di questo, ma anche della cronaca, che riguarda la nostra regione abbiamo parlato con il vice responsabile dell’edizione umbra de La Nazione, Erika Pontini.

Il modo in cui affrontare la cosiddetta Fase 2 quando si andranno ad attenuare alcuni regole ma soprattutto il ruolo che ha giocato fino ad oggi la task force di esperti voluta dal governo che doveva mettere nero su bianco anche l’organizzazione delle regole sanitarie che dovranno regolare la nostra vita dal punto di vista sociale e non solo. Di tutto questo, con un occhio sulla cronaca umbra, abbiamo parlato nel corso della rassegna stampa co il responsabile di Ansa Umbria, Claudio Sebastiani.

Il conflitto che si è innescato tra le Regioni, soprattutto quelle a guida centrodestra, e il governo sul tema delle riaperture anticipate di alcune attività commerciali; la linea d’azione scelta dal sindacato e le valutazioni su una fase che si preannuncia per l’Italia e l’Umbria molto complicata dal punto di vista economico. Ma anche il rapporto politico-istituzionale dei sindacati con la giunta regionale per disegnare un piano della ripartenza della nostra regione. Di questo, ma anche di altro, nel corso della rassegna stampa abbiamo parlato, con il segretario regionale della Cgil, Vincenzo Sgalla. “Riaperture anticipate prima del 18 maggio come chiedono a gran voce alcune Regioni? Su questo punto – dichiara Sgalla – il sindacato fin dall’inizio di questa pandemia, non chiudendo gli occhi su alcune contraddizioni, ha ritenuto e ritiene che la linea scelta dal governo sia quella che tutela la salute dei cittadini, imprenditori e lavoratori perché si poggia su indicazioni scientifiche”. Per quanto riguarda, eventuali ordinanze in senso contrario come fatto da Regione Calabria, noi siamo contrari e per questo ribadiamo che la scelta di adottare una linea senza strappi istituzionali fatta fino ad oggi dalla presidente della Regine Donatella Tesei è quella giusta”.

La trattativa con il governo per andare alla riapertura di alcune attività economiche prima del 18 maggio; la scelta di tenere in queste settimane un profilo istituzionale basato più sul dialogo istituzionale che sullo scontro politico. Ma anche il futuro della nostra regione che deve essere ridefinito. E poi anche alcune riflessioni di carattere personale su queste settimane di crisi sanitaria. “Tutti insieme possiamo mettere a frutto quanto fatto di buono fino ad oggi, ci sono stati momenti non facili ma credo che alla fine l’impegno e la serietà paghino sempre”, dichiara la presidente della Regione, Donatella Tesei nel corso della rassegna stampa di Umbria Radio.

La buona tenuta dimostrata dal sistema sanitario regionale in queste settimane di emergenza sanitaria sono uno dei motivi per apportare dei correttivi per migliorare ancora di più le strutture della nostra regione. E ancora la sanità privata, con regole certe e trasparenti, può avere u ruolo importante nel fare fronte alle esigenze degli umbri?  Sono questi alcuni dei temi e interrogativi trattati nel corso della rassegna stampa da Pierpaolo Burattini e il direttore di Umbria 24, Ivano Porfiri.

“Con idee e progetti concreti, sono sicura che l’Umbria riuscirà a riprendersi il posto che merita nonostante questa terribile crisi che è allo stesso tempo di carattere sanitario ed economico. Nei settori riguardanti la cultura e  turismo come in quello dello sport stiamo facendo un duplice lavoro: tamponare e sostenere quelle molte realtà che sono in difficoltà allo stesso tempo programmare il futuro anche con dei cambiamenti rispetto al passato che ci possono far fare un salto di qualità rispetto al passato”. Parole dell’assessore regionale Paola Agabiti che si trova ad avere tra le sue mani deleghe fondamentali: Bilancio, Sport, Cultura, Scuola, Turismo e Personale. Le prime mosse effettuate dalla Regione in questi settori sono state tutte all’insegna del sostegno economico. “In una prima fase l’intenzione è stata quella dell’aiuto economico per cercare di fronteggiare la crisi ma nel medio-lungo periodo l’idea è quella di riorganizzarci in maniera più dinamica ed efficiente”. E qui tra le altre cose, entra in ballo anche il delicato ambito della promozione turistica: “A breve partirà una prima serie di spot su vari media nazionali per cercare di riportare l’Umbria con le sue bellezze sotto i riflettori”.

Come stanno vivendo gli umbri questa Fase 2? E sopratutto se questa ripartenza, ancora parziale, di molte attività economiche ha fatto in qualche modo calare la tensione nel rispetto delle prescrizioni. Di tutto questo, ma anche di come è cambiata l’attività scolastica, abbiamo parlato con la giornalista di Umbria TV, Noemi Campanella.