Solidarietà e virus, Grasselli: “C’è una fascia di nuove povertà “
Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano perugino sulle povertà e l’inclusione sociale 13/05/2020
Solidarietà e virus, Grasselli: “C’è una fascia di nuove povertà “
Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano perugino sulle povertà e l’inclusione sociale
rassegna stampa del 13/05/2020 ore 08:10
La solidarietà ai tempi del Coronavirus, l’aumento esponenziale delle persone in difficoltà che si rivolgono alle strutture dalla Caritas regionale e nazionale per avere un sostegno logistico o psicologico ma soprattutto quanto questa ‘rete di protezione’ ci ha aiutato e ci aiuterà nei prossimi mesi quando le ricadute economiche dell’emergenza sanitaria si faranno sentire in tutta la loro drammaticità. Di questo, ma anche di una Umbria silente e solidale, abbiamo parlato con il professor Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano perugino sulle povertà e l’inclusione sociale. “La situazione sociale, in seguito all’emergenza sanitaria si è fatta molto complicata, perché a molte fragilità e disagi economici se ne sono aggiunti altri. A questo proposito – sottolinea Grasselli – basti pensare che Caritas italiana ha stimato un amento del 100% delle persone che si rivolgono alle sue strutture per aver un aiuto. E questo aumento lo possiamo vedere anche sulle Cariats diocesane della nostra regione: la richiesta di aiuto sta arrivando anche da quelle fasce sociali – sottolinea – che fino ad oggi erano rimaste al riparo dalla crisi finanziaria del 2008: e stiamo parlando di lavoratori autonomi, in alcuni casi di professioni e in altri di lavoratori precari che ha causa della crisi sanitaria hanno perso il loro posto di lavoro”.
Di fronte a tutto questo c’è l’impegno che molti cittadini hanno voluto mettere nel prestare servizio nelle strutture della Caritas e di altre associazione: “Da questo punto di vista la risposta degli umbri è stata fattiva e generosa e questo non era affatto scontato: molti giovani, ma non solo, con il loro impegno hanno reso possibile quell’avvicendamento con persone anziani che oggi per motivi di precauzione non posso prestare il loro servizio”.