Non più richiesta di archiviazione ma avviso di chiusura delle indagini per omicidio preterintenzionale per l’unico indagato per la morte del ventiduenne di Bastia Umbra Samuele De Paoli, il cui cadavere era stato rinvenuto in un canale alla periferia di Perugia il 27 aprile dello scorso anno. Lo ha notificato la Procura generale della Repubblica dopo avere avocato le indagini coordinate da quella del capoluogo umbro.

Oggi la Procura di Perugia ha comunicato agli interessati l’avviso di chiusura delle indagini in cui si ipotizza il reato di omicidio preterintenzionale a carico della transessuale brasiliana implicata nel caso, nei cui confronti in un primo tempo era stata chiesta l’archiviazione.

L’ipotesi è che la morte del giovane sia avvenuta per afferramento violento del collo. La Procura, dopo aver avocato a sé il procedimento, ha quindi deciso di non condividere la richiesta di archiviazione per la transessuale che ora, spiega la procura, può chiedere di essere interrogata e chiarire i fatti.

La difesa

Queste le parole dell’avvocato Francesco Gatti: “Prendiamo atto dell’avviso oggi notificato, che, sulla base di quanto si legge, non si baserebbe su ulteriori accertamenti medico legali, ma solo su una rivalutazione di quanto già effettuato in precedenza. Come sempre sottolineato, ci difenderemo serenamente avanti all’autorità giudiziaria competente, comunque certi dell’azione difensiva di Patrizia Pinheiro”.

La famiglia

“È un fatto sicuramente molto positivo che la Procura generale ha chiuso le indagini ipotizzando, anche nel dettaglio dinamico, il delitto preterintenzionale – sono le parole dell’avvocato Valter Biscotti che assiste la mamma di Samuele – ipotesi che noi avevano seguito dall’inizio in quanto confermata dalle nostre consulenze medico legali”.