Maltempo, Coldiretti Umbria chiede lo stato di calamità per i danni
Written by enricotribbioli on 13/07/2023
Maltempo, Coldiretti Umbria chiede lo stato di calamità per i danni
Secondo quanto denuncia l'associazione degli agricoltori sono in forte sofferenza vino, cereali e olivicoltura
13/07/2023
Coldiretti Umbria chiede lo stato di calamità naturale per i danni causati dal maltempo nelle scorse settimane. Non solo per i problemi ai vigneti dovuti alle peronospera, in forte sofferenza sarebbero anche altri comparti di punta dell’agricoltura umbra, dai cereali all’olivicoltura.
Per questo, l’associazione degli agricoltori, prima della riunione del tavolo verde, ha richiesto alla Regione di attivarsi per tale riconoscimento e per altri provvedimenti urgenti e straordinari per affrontare la situazione, come anche appositi tavoli di crisi per i vari comparti, dopo quello già sollecitato per il vino.
Nella lettera inviata dal presidente regionale Coldiretti, Albano Agabiti, alla presidente della Regione Donatella Tesei e all’assessore all’agricoltura, Roberto Morroni, resa nota dall’associazione , si parla di grave emergenza dovuta al clima degli scorsi mesi, caratterizzato da siccità prima e in seguito da forti e ripetute piogge, che sta mettendo in ginocchio le aziende vitivinicole, cerealicole e olivicole.
Le segnalazioni di danni causati dal maltempo
“La richiesta dello stato di calamità naturale -spiega il presidente Agabiti- è motivata dalle segnalazioni di danni causati dal maltempo provenienti dal mondo cerealicolo, dove le prime stime parlano, a seconda dei territori, di perdite produttive di oltre il trenta per cento per il grano, ma con punte che arrivano al cinquanta per cento, tra l’altro, con prezzi riconosciuti agli agricoltori in picchiata rispetto allo scorso anno”.
Per quanto riguarda il comparto vitivinicolo, spiega, invece, Dominga Cotarella, presidente Coldiretti Terni, si tratta di una crisi ben più pesante rispetto alle ultime già difficili annate.
“I danni causati dalla peronospera -sottolinea- possono arrivare a colpire la produzione regionale fin oltre il cinquanta per cento, anche se la qualità rimarrà comunque elevata”.
Da segnalare, infine, danni per l’olivicoltura.
“La situazione è fortemente critica -afferma il presidente di Aprol Umbria, Giulio Mannelli- considerando che il clima di una primavera estrema e di questa difficile estate, minaccia l’intera produzione, con conseguenze gravi sulle piante e sui frutti, che potrebbero portare a raccogliere oltre il cinquanta per cento in meno rispetto ad un’annata standard”.