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Gubbio “capitale” dell’arte, in attesa del Natale

a cura di Daniele Morini 28/11/2023

Gubbio “capitale” dell’arte, in attesa del Natale

a cura di Daniele Morini
  • del 28/11/2023 ore 13:15
  • XL News ci porta a Gubbio. La Città dei Ceri si prepara a diventare città del Natale con l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo, prevista – come sempre – per il 7 dicembre, mentre è già partito dallo scorso fine settimana il circuito Gubbio Christmas Land con tante iniziative ed eventi. Ma, da qualche settimana, Gubbio è già una piccola capitale dell’arte, specie contemporanea ma non solo. Scopriamo insieme perché…

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    Il ritorno di Leoncillo

    Innanzitutto, fino al 7 gennaio, le Logge dei tiratori ospitano la mostra “Leoncillo. Ritorno a Gubbio”. Di questo autore umbro, nato nel 1915 a Spoleto e scomparso a Roma nel 1968, sono in esposizione 30 sculture e varie opere su carta che riassumono il percorso di quello che viene considerato tra i massimi rappresentanti dell’Informale. Leoncillo ha infatti attraversato man mano le fasi cruciali dell’arte contemporanea: dopo aver portato alle estreme conseguenze l’espressionismo di Scipione, arriva il Neocubismo del secondo dopoguerra, fino poi all’ultimo decennio di attività, in cui la riconquista della forma avviene attraverso atti come il “taglio”, in parallelo ai celebri tagli di Lucio Fontana.

    La mostra è promossa dall’Associazione Culturale La Medusa con il patrocinio del Polo Museale dell’Umbria, del Comune di Gubbio, il sostegno della Fondazione Perugia e il contributo della Regione Umbria, in collaborazione con Diocesi di Gubbio, Palazzo Ducale di Gubbio, Associazione Host, Park Hotel ai Cappuccini e Colacem.

    I Macchiaioli tra Italia e Francia

    Fino al 3 marzo, sempre alle Logge dei tiratori di Gubbio, è aperta la mostra “I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia”. La rassegna presenta oltre 80 opere, provenienti per lo più da collezioni private e quindi difficilmente visibili al pubblico, oltre che da alcune importanti istituzioni pubbliche. La mostra di Gubbio diventa quindi l’occasione per poterle ammirare in modo esclusivo. Le cinque sezioni indagano i protagonisti e l’evoluzione di questo importante movimento, fondamentale per la pittura moderna italiana: dalla nascita della pittura en plein air all’eredità artistica della macchia, movimento che prese forma intorno ai tavoli del Caffè Michelangelo di Firenze. Sono esposti alcuni capolavori firmati da artisti della Scuola di Barbizon quali Corot, Daubigny, Troyon, Rousseau, ma anche degli italiani Giuseppe e Filippo Palizzi, per esplorare il tema del paesaggio e della scena all’aria aperta prima della nascita dell’impressionismo. Il racconto prosegue nell’esplorazione delle straordinarie novità proposte dai macchiaioli nella scena artistica italiana del tempo, con opere firmate da artisti quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi.

    La mostra è prodotta e realizzata da Navigare Srl in co-produzione con Diffusione Cultura, con il patrocinio del Comune di Gubbio e il sostegno della Fondazione Perugia, in collaborazione con Land, Vidi cultural e Ono arte contemporanea. Partner dell’evento sono l’Istituto Italiano Design e l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, Fondazione Università delle Arti e Mestieri, con il contributo del travel partner Trenitalia.

    L’arte contemporanea di Imagina

    Restiamo a Gubbio ma torniamo all’arte contemporanea. Fino al primo maggio tra Palazzo dei Consoli e Palazzo Ducale è in corso “Imagina”, vasta e articolata esposizione di arte contemporanea in cui 36 artisti italiani delle ultime generazioni sono stati invitati a portare avanti la storica Biennale di Gubbio, attiva fra il 1956 e il 2016. A loro è stato chiesto di “far rivivere il genius loci eugubino in chiave attuale, proponendo una nuova identità culturale della città stessa”. Da segnalare in particolare la sala dell’Arengo di Palazzo dei Consoli, dove otto artiste – Sveva Angeletti, Bea Bonafini, Ambra Castagnetti, Lucia Cristiani, Binta Diaw, Federica Di Pietrantonio, Valentina Furian, Giulia Mangoni –, ispirandosi ai gonfaloni medievali, hanno realizzato stendardi di grandi dimensioni, con immagini elaborate e stampate direttamente sul tessuto.

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