PERUGIA – Al freddo polare di questi giorni si aggiunge la ‘doccia gelida’ dell’aumento della Tari (la tassa dei rifiuti solidi urbani) per le famiglie e le attività imprenditoriali residenti nei Comuni del Perugino-Trasimeno (comprensorio ex ‘Ati 2’), in primis per quelle del capoluogo umbro dove l’imposta subisce un aumento di circa il 10%. Lunedì c’è stato il via libera ufficiale del consiglio comunale. C’è da dire Comune di Perugia è riuscito a contenere quest’incremento, che poteva sfiorare il 20%, quindi essere il doppio, ma per molte famiglie, soprattutto quelle del ceto medio-basso che non riescono ad arrivare alla fine del mese, è chiedergli un ulteriore sacrificio.

Il commento Un commento di un padre di famiglia pervenuto alla nostra redazione dopo aver letto sui giornali di oggi (27 febbraio) la notizia dell’aumento della Tari, non può non far riflettere: “Si tratta di un impopolare provvedimento approvato coraggiosamente dalla maggioranza del Consiglio comunale a pochi giorni dalle elezioni politiche. Si vede che non si poteva fare diversamente – dichiara – visto che anche altre Amministrazioni locali l’hanno dovuto attuare, altrimenti l’avrebbero potuto rinviarlo come spesso è solito fare in Italia. Per questo sono stati onesti, ma mi chiedo perché in campagna elettorale si devono fare delle promesse, come quelle di abbassare o togliere del tutto le tasse, e poi vedersi costretti a non mantenerle? E’ quello che hanno fatto le forze politiche – conclude – che oggi amministrano la nostra città, che si erano prefissato anche l’obiettivo di dare un segnale di discontinuità con l’Amministrazione precedente soprattutto in materia fiscale”.

Difficoltà Tornando all’’impopolare e coraggioso’ provvedimento dell’aumento della Tari, il Comune, per bocca del vice sindaco Urbano Barelli, spiega che gli aumenti “pur fra note difficoltà che hanno interessato la gestione dei rifiuti nel corso dell’ultimo anno (in particolare il piano finanziario Gest-Gesenu 2018, n.d.r.), a fronte di un’iniziale ipotesi di aumento del costo del servizio di circa il 20%, grazie al lavoro di Auri, Comune e Gest-Gesenu, l’incremento del costo del servizio sarà contenuto intorno al 10%”.

Il Piano Si apprende inoltre che il piano presentato dal gestore del servizio e approvato dall’Assemblea dei sindaci dell’Auri il 9 febbraio 2018, è stato redatto tenendo conto delle deliberazioni dell’Auri stessa, con le quali è stata determinata la tariffa di conferimento dei rifiuti per l’anno 2017. In pratica è stato riconosciuto al gestore del servizio solo una quota degli extracosti sostenuti per il blocco dei due impianti di smaltimento dei rifiuti e le nuove tariffe per impianti riferite al 2018.