“I motivi per cui le mie dimissioni sono state presentate momentaneamente non sono cambiati e anzi forse qualcuno anche peggiorato”: lo ha sottolineato il sindaco di Terni Stefano Bandecchi lunedì mattina parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Spada prima di prendere parte al Consiglio comunale nel quale ha presentato ufficialmente la sua volontà di lasciare l’incarico da primo cittadino. “Le mie dimissioni sono state presentate e quindi ci sono questi 20 giorni (per confermarle o ritirarle) ” ha aggiunto. Bandecchi ha poi raggiunto il Consiglio comunale già convocato su altre questioni prima dell’annuncio delle sue dimissioni. Su richiesta delle minoranze la seduta è stata quindi sospesa per tenere la conferenza dei capigruppo alla presenza dello stesso sindaco. Ripresa l’attività del consiglio il primo cittadino è intervenuto per spiegare le sua decisione. “Se risolveremo i nostri problemi interni al partito ritirerò le dimissioni – ha detto Bandecchi chiudendo il suo intervento in Consiglio -, se non li risolveremo andrò in Europa e poi a Montecitorio dimostrando a tutti gli italiani che il mio partito è diverso da quello degli altri e che la sedia ve la posso anche regalare”. Il Consiglio è stato sospeso dalla presidente Sara Francescangeli dopo le polemiche sollevate a seguito delle parole del sindaco. I lavori sono poi ripresi seguendo l’ordine del giorno già deciso prima delle dimissioni di Bandecchi. Intanto, domenica mattina, con una nota inviata al partito, l’avvocato Lorenzo Filippetti si è dimesso dalla carica di coordinatore provinciale di Terni di Alternativa popolare, il partito di Stefano Bandecchi. Alla base della decisione, si legge nel comunicato – “matura all’interno di una riflessione che vede venir meno i punti di condivisione  politica e amministrativa. Elementi, questi, a fondamento dell’impegno profuso nello svolgimento dell’incarico ricevuto. L’amore per Terni e per il suo futuro saranno comunque il motore
del mio impegno civico al di fuori del partito”.