L’operazione
Al momento dell’accesso, alle prime ore del giorno, i finanzieri hanno individuato, intenti a svolgere attività lavorativa, 12 persone che, alla vista dei militari, hanno tentato di fuggire. Tutti raggiunti, sono risultati sprovvisti di documenti attestanti la loro identità e la regolare presenza sul territorio nazionale. Gli stessi a fronte di turni estenuanti (circa 13 ori al giorno), avrebbero percepito una paga giornaliera irrisoria (20/25 euro). Nel corso delle operazioni, condotte anche con l’ausilio di un’unità cinofila del gruppo di Perugia, è stato inoltre ispezionato un capannone adibito a dormitorio, privo di finestre e di impianti di riscaldamento ed aerazione, con materassi logori, alcuni posizionati direttamente sul pavimento, e materiale elettrico ammassato alla rinfusa.
Intervento della Asl
Per tali ragioni, è stato richiesto l’intervento della Asl 1. La titolare della ditta è stata denunciata, in concorso con il coniuge, per il reato “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”, nonché per aver dato lavoro a clandestini e per aver favorito l’immigrazione clandestina sul territorio nazionale. I locali aziendali sono stati sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza. Il gip presso il Tribunale di Perugia ha successivamente convalidato il sequestro eseguito dalla polizia giudiziaria.