Scoperti seicento mila euro di Iva evasa a fronte di transazioni per 2,5 milioni e sanzioni che vanno da un minimo di 1,2 milioni di euro a un massimo di 2,4 milioni. È in sintesi l’attività di verifica dei funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Perugia nei confronti di una ditta individuale del capoluogo di regione, che opera nel settore del commercio di capi e accessori di abbigliamento. La merce, veniva sdoganata in alcuni Paesi dell’Unione Europea e poi trasferita in Italia per la definitiva vendita.

Ufficio a Perugia

Ad amministrare la ditta un uomo di origine asiatica che  risulterebbe coinvolto in casi di frode Iva ai danni di altri Paesi Ue. Il titolare della ditta aveva indicato quale sede un ufficio di Perugia che però, all’accertamento, è risultato inesistente. Se per il 2019 l’uomo ha presentato dichiarazioni fiscali errate, per il biennio successivo ha omesso ogni adempimento fiscale. Dalle verifiche è stato accertato che la ditta si riforniva da otto aziende comunitarie.