Cordoglio anche in Umbria per la scomparsa di Maurizio Costanzo, venuto a mancare questa mattina a Roma all’età di 84 anni. Il popolare giornalista, conduttore televisivo, autore e sceneggiatore, era stato, infatti, apprezzato direttore artistico del Todi Arte Festival dal 2008 al 2009, da lui stesso definito come uno dei più attesi appuntamenti culturali del nostro Paese.

Il ricordo del sindaco Ruggiano

Il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, nell’esprimere la vicinanza dell’Amministrazione comunale ai familiari, ricorda con riconoscenza il rapporto di collaborazione intercorso, e la sua statura umana e professionale.

“Ci uniamo -ha detto il primo cittadino, in una nota diffusa dal Comune in queste ore- al dolore dei tanti che in queste ore stanno manifestando la loro commozione per la perdita di uno dei protagonisti assoluti della televisione e della cultura italiana dell’ultimo mezzo secolo”

Una lunga carriera tra giornalismo, radio, televisione e cinema

Nato a Roma il 28 agosto 1938, aveva iniziato la sua lunghissima carriera negli anni Cinquanta nella carta stampata e poi in radio, raggiungendo la grande popolarità nel 1976, conducendo in Rai il talk show Bontà loro. Ma il suo nome è legato anche al Maurizio Costanzo show, in onda dal 1982 su Mediaset. Tra i suoi programmi più noti, anche Buona domenica.  Autore di numerosi libri, oltre che di commedie teatrali (Il marito adottivo, Vuoti a rendere), nel 1966 era stato coautore del testo della canzone Se telefonando, scritta insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.

Aveva partecipato, inoltre,  alla sceneggiatura di alcuni film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati e da Ettore Scola (Una giornata particolare, interpretato dalla coppia Sophia Loren-Marcello Mastroianni). Nel 1981, era rimasto coinvolto nello scandalo della Loggia P2, figurando nella lista degli iscritti.

Impegno civile

Legato da un rapporto di stima e di amicizia col giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo è sempre stato in prima linea nella lotta alla mafia. In seguito all’omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, realizza con Michele Santoro una maratona Rai-Fininvest contro la mafia.

Memorabile la scena in cui Costanzo brucia in diretta una maglietta con scritto Mafia made in Italy. Proprio questo suo impegno, fu probabilmente la causa di un attentato: il 14 maggio 1993 una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro mentre transitava un’auto con a bordo il noto conduttore e la moglie Maria De Filippi, che, fortunatamente, restarono incolumi.