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Citta’ di Castello, botte e minacce ai genitori per avere soldi

Written by on 04/04/2019

Citta’ di Castello, botte e minacce ai genitori per avere soldi

04/04/2019

Un agente di Polizia

CITTA’ DI CASTELLO – Un costante clima di violenza protrattosi per lungo tempo ha contraddistinto la vita di due coniugi 60enni cittadini kosovari dell’area tiferete. L’autore delle continue aggressioni fisiche e psicologiche è proprio colui che, raggiunta una certa età, dovrebbe dare sostegno ai genitori: il figlio.

Minacce Sotto continue minacce, un uomo di 35 anni, cittadino kosovaro, costringeva i  genitori a vivere in un clima di continue tensioni, al fine di estorcere somme di denaro di oltre 200 euro a richiesta, provenienti, per di più, dalla pensione di invalidità che percepiscono le vittime. Le violenze fisiche, che puntualmente hanno accompagnato le ripetute minacce, hanno costretto, in più occasioni, i poveri coniugi a ricorrere alle cure dei sanitari.

Passante Proprio pochi giorni fa, il figlio ha costretto con la forza la donna a salire sulla propria autovettura sottraendole il passaporto, il telefono ed il libretto postale di cui la stessa era intestataria e minacciandola con un bastone. Un passante ha segnalato l’episodio al 113, consentendo l’intervento degli agenti del Commissariato di Città di Castello, che hanno bloccato l’uomo e prestato assistenza alla donna.

Arresti Gli agenti, oltre ad attuare un immediato intervento di protezione, hanno convinto la donna a formalizzare quanto accaduto, riuscendo così ad avviare il relativo iter giudiziario, prodromico all’emissione di misure poste a tutela di violenze familiari. I poliziotti, a seguito del controllo del figlio 35enne, sono riusciti a rinvenire i beni sottratti alla vittima, nonché il bastone utilizzato per concretizzare la minaccia nei confronti della donna, deferendo l’uomo all’autorità giudiziaria. Inoltre, su richiesta del pubblico ministero titolare delle indagini, il gip del Tribunale di Perugia, riconoscendo i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia, rapina ed estorsione, ed alla luce della spiccata pericolosità sociale dello soggetto, avente precedenti di polizia, ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, alla quale si è data immediata esecuzione da parte del Commissariato di Città di Casello.

In carcere A distanza di pochi giorni l’indagato si è allontanato dal suo domicilio, eludendo la misura cautelare, senza alcuna autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.; veniva pertanto deferito alla Procura della Repubblica dagli agenti del Commissariato per il reato di evasione. Dopo che l’autorità giudiziaria ha disposto per lui l’aggravamento della misura, l’uomo è stato così rintracciato dai poliziotti tifernati ed associato presso il carcere di Capanne, così come disposto dal gip del Tribunale di Perugia.

 

 

 

 


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