CITTA’ DELLA PIEVE- E’ conosciuto come ‘Tesoro di Laris’, il gruppo di reperti ritrovato nel 2015 a San Donnino, nei dintorni di Città della Pieve, che tornerà ad essere visibile. Cinque teche, acquistate grazie al contributo della sezione locale del Lions club , con tutti i reperti restaurati nei laboratori della Soprintendenza, saranno esposte a breve negli spazi del Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi. Un evento tanto positivo quanto inaspettato, grazie ad un protocollo d’intesa tra il Segretariato Regionale per i Beni Culturali dell’Umbria, la Regione Umbria ed il Comune di Città della Pieve, per la tutela e la valorizzazione dei reperti rivenienti nello scavo. Un accordo, secondo cui la Soprintendenza si impegnerà a concedere in deposito temporaneo tutti i beni rinvenuti nella tomba; promuoverà la ripresa degli scavi; completarà le attività di studio e ricerca sui reperti rinvenuti; coordinarà le attività di restauro. La Regione Umbria, invece, parteciperà alle attività di progettazione; favorirà interventi di sostegno alle attività di tutela, recupero, restauro e valorizzazione; sosterrà l’attività di promozione culturale. Il Comune di Città della Pieve, infine, collaborerà nella prosecuzione delle attività di scavo; aderirà alle attività di restauro, ricerca e documentazione; conserverà tutto il materiale rinvenuto in locali ed espositori idonei in attesa che si acceda a finanziamenti per realizzare un’ esposizione definitiva; predisporrà un progetto di esposizione definitiva e ricercarà i finanziamenti per sua realizzazione. A seguito della sottoscrizione del protocollo l’Amministrazione comunale di Città della Pieve aveva deciso di presentare entro il 31 gennaio 2017 domanda di concessione di scavo e ricerche alla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, corredandola di tutta una serie di documenti necessari. Purtroppo, nonostante reiterate richieste, una delle parti interessate non ha rilasciato una liberatoria indispensabile per il rilascio della concessione e ciò ha pregiudicato l’avvio di nuove attività di ricerca che, si spera, possano essere riprese.
“La terra – spiegano in una nota dal Comune- ha restituito un tesoro del quale tutta la comunità ha immediatamente percepito l’importanza. L’attenzione, l’interesse e la vicinanza (sostegno al concorso social che ci ha fatto vincere un premio internazionale) dei pievesi a questo ritrovamento sono stati forza propulsiva per proseguire in questo importante progetto. Un impegno quotidiano anche con risorse e mezzi dell’Ente ha garantito un’attività di scavo rapida e risolutiva. Dopodiché- concludono- l’attività è stata rivolta a far sì che ogni reperto rimanesse qui a Città della Pieve ad arricchire il già vasto patrimonio culturale di cui possiamo pregiarci.”