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Black Friday e saldi natalizi: cosa succederà all’economia umbra?

Written by on 06/12/2022

Black Friday e saldi natalizi: cosa succederà all’economia umbra?

La settimana dello shopping più famosa di sempre avrebbe portato circa duecento mila umbri a fare acquisti, per un giro d’affari totale di oltre cinquanta milioni di euro.

06/12/2022

saldi invernali umbria

È dicembre. Queste prime settimane del mese sono sempre di più un fiorire di luminosissimi cartelloni pubblicitari sul Natale, manifesti cartacei e digitali per ricordarci sconti imperdibili, annunci di occasioni da cogliere al volo. Se volessimo individuare le parole più utilizzate in questo periodo, probabilmente scopriremmo, senza stupore ma con amarezza, che sono: “offerte”, “prezzi vantaggiosi” e “occasioni”. Insomma, dalla fine di novembre all’arrivo del Natale, la protagonista assoluta sembra essere, più visibilmente che in altri momenti, l’economia.

Solo da qualche giorno ci siamo lasciati alle spalle la lunga settimana di sconti del Black Friday ed improvvisamente ci troviamo di fronte allo shopping natalizio. Quest’ultimo lo conoscono tutti abbastanza bene e da diverso tempo ormai: una tappa necessaria per portare a compimento la lista dei regali. Il Black Friday invece si potrebbe chiamare novità, anche se ormai abbiamo iniziato a conoscere pure lui: una tradizione americana nata addirittura negli anni cinquanta, che ha trasformato l’ultimo venerdì del mese di novembre in un giorno di grandi sconti. Dopo il grande successo anche in Italia e in tutta Europa, si è passati da un giorno ad una lunga settimana di offerte.

200 mila per gli acquisti del Black Friday 

Anche in Umbria il Black Friday sembra aver conquistato il suo ruolo di primo piano. Secondo le previsioni, ancora da verificare con esattezza, fatte dal Codacons Umbria – Coordinamento delle associazioni per la difesa dei consumatori – la settimana dello shopping più famosa di sempre avrebbe portato circa duecento mila umbri a fare acquisti, per un giro d’affari totale di oltre cinquanta milioni di euro. Certamente anche lo shopping natalizio potrebbe raggiungere cifre ragguardevoli. Ma considerando che poche altre volte come quest’anno si è parlato di difficoltà economiche per cittadini e famiglie, di aumento del numero di povertà, sorge spontaneamente una prima domanda: come hanno reagito e come reagiranno realmente gli umbri?

Ha provato a dare una risposta a questa domanda Giancarlo Monsignori, presidente di Adiconsum Umbria, ovvero l’associazione di difesa dei consumatori promossa da Cisl nel 1987. “Le settimane del Black Friday in Umbria – ha dichiarato Monsignori – sono andate abbastanza bene, secondo ciò che rivelano i dati di cui disponiamo, ancora però parziali e non definitivi. Chiaramente il commercio regionale si aspettava un maggiore introito da questa occasione, per poter risollevare le sorti dei negozi e delle imprese regionali. Attualmente però le risorse e le disponibilità economiche che hanno, ad oggi, le famiglie e i cittadini dell’Umbria vengono probabilmente spese con molta meno leggerezza rispetto agli anni passati. C’è sicuramente più prudenza – ha concluso il Presidente – anche solo vedendo l’aumento del costo del carburante, si tenta di evitare spese in previsioni di scenari futuri non semplici per tutti”.

In sintesi, gli umbri quest’anno tendono a spendere meno rispetto di altri anni. Ma la seconda domanda che occorre farsi è come spendono gli umbri? In particolare il periodo del Black Friday è sempre più costellato di offerte e grandi sconti prevalentemente online, sui marketplace nazionali o internazionali, provocando il rischio di danneggiare il commercio di prossimità regionale. Ancora Codacons Umbria offre un dato interessante: solo il 30% circa degli acquisti durante il Black Friday è stato effettuato dagli umbri in negozi fisici, due persone su tre hanno invece preferito la via dell’e-commerce. Se, negli anni passati, si è giustificato l’aumento significativo dell’uso di queste piattaforme a causa della pandemia, quest’anno invece si può senza dubbio intuire che la rapidità di consegna e di reso, la vasta possibilità di scelta e la comodità sono i fattori che rendono preferibile l’acquisto del regalo di Natale da dentro casa e non sotto casa.

Il settore della moda umbra e la concorrenza dell’e-commerce

Uno dei settori che riscuote maggiori successi per l’e-commerce è certamente quello della moda e dell’abbigliamento. In Umbria i negozi fisici d’abbigliamento non sembrano aver subito eccessivamente il contraccolpo dell’e-commerce: è quanto detto Carlo Petrini, presidente di Federmoda, ma ciò non deve sminuire il problema, ben grave per gli imprenditori umbri. “È una concorrenza sleale quella dell’e-commerce – ha detto il presidente Petrini – sul commercio di prossimità. Innanzitutto per la maggior visibilità che hanno i siti, poi per quanto riguarda i fornitori: noi non potremmo mai competere con chi rifornisce le merci ad Amazon. Infine c’è un sostanziale problema sulla tassazione: le piattaforme di e-commerce vendono in Umbria, in Italia ma hanno sede all’estero e sono quindi sottoposti a differenti tasse, più leggere delle nostre”.

Martino Tosti.


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