Nonostante manovre e intrighi
Questa volta, invece, a Rossi è andata bene, nonostante manovre come quella del segretario generale della Issf, l’altro russo Alexander Ratner, che con una lettera aperta a tutte le federazioni nazionali aveva rivolto accuse varie a Rossi riferite a quando l’ umbro, dal 1998 al 2018, era stato vicepresidente della Issf. Non era mai accaduto prima che alto dirigente di una federazione sportiva mondiale, come Ratner, venisse meno pubblicamente al proprio dovere di imparzialità. Ma ora tutto questo è dietro le spalle di Rossi, nuovo presidente di uno sport che vede l’ Italia, assieme agli Usa, ai vertici dei medaglieri olimpici e mondiali. Lui stesso è un ex azzurro del tiro a volo, e non è un caso che ora abbia voluto con sé, come una dei vicepresidenti Issf, la fuoriclasse assoluta di questo sport, l’ americana Kimberly Rhode, 43enne tuttora in attività e capace di vincere 6 medaglie olimpiche (3 ori, 1 argento e 2 bronzi) in altrettante edizioni dei Giochi, da Atlanta 1996 a Rio 2016. “Sono felicissimo di questo risultato – dice Rossi, che precisa di voler continuare ad essere anche presidente della Fitav -, che arriva dopo anni difficili in cui ho svolto un duro lavoro con tutto il mio staff. Con questo risultato viene premiata la mia determinazione e la passione per lo sport del tiro. Ringrazio tutti, anche chi non mi ha votato perché intendo essere il presidente di tutti per il rilancio di questo nostro sport e per una gestione democratica della Issf. Prometto di continuare con ancora più energico impegno il lavoro per lo sviluppo del tiro, per un futuro migliore”.