TERNI – Sarebbero circa 5 mila le persone scese in strada sabato a Terni per manifestare contro gli inceneritori. Dopo il rilascio, da parte della Regione Umbria, dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l’impianto Terni Biomassa, il Comitato ‘No inceneritori’ ha deciso di far sentire la sua voce. Dopo il ritrovo in piazza Rivoluzione, il corteo è arrivato in piazza Europa passando per viale Tito Oro Nobili, via Cesare Battisti, piazza Tacito e corso Tacito. Al centro della protesta, come detto, il provvedimento della Regione che – a quanto spiegato durante la manifestazione da Fabio Neri portavoce del Comitato ‘No inceneritori’ – autorizza due inceneritori a Terni, quello Acea fino al 2024 e quello Biomassa di Maratta fino al 2027. Gli organizzatori della manifestazione hanno anche annunciato la volontà di fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro l’autorizzazione. Per portare avanti il procedimento davanti al Tar, a quanto illustrato dal Comitato, serviranno circa 6 mila euro, 2 mila dei quali sono stati raccolti sabato durante la manifestazione. On-line anche una campagna di raccolta fondi per recuperare il denaro mancante. Oltre al ricorso al Tar, Neri ha confermato che verrà presentato anche un esposto alla procura di Terni.
Studio epidemiologico Parere negativo anche sulla decisione della conferenza dei servizi che ha richiesto all’Usl Umbria 2 uno studio epidemiologico che dimostri una stretta correlazione tra inquinamento e patologie tumorali e respiratorie. Secondo il Comitato sarebbe “Una presa in giro. Per 5 anni, malgrado i tanti solleciti – ha spiegato sabato Neri – non è stato fatto nulla e ad un giorno dalla conferenza dei servizi si sbandiera la richiesta di uno studio epidemiologico: non credete a queste fandonie. Ci rifiutiamo che ulteriori indagini epidemiologiche siano svolte dalla cattedra dell’Università di Perugia”. Dallo studio, però, potrebbero dipendere alcune revisioni all’autorizzazione Aia della Regione che prevede comunque una riduzione dei limiti di emissioni concessi all’inceneritore di Maratta.
Critiche al sindaco Non solo la Regione al centro delle contestazioni del popolo del ‘no’ ma anche il primo cittadino Leopoldo Di Girolamo. “Il sindaco – ha detto Neri – ha deciso di fare ricorso al Tar contro un procedimento su cui c’è la sua firma, un procedimento che avrebbe potuto bloccare perché aveva potere di veto ma che invece ha scelto di non ostacolare”.