Ancora pochi giorni, poi sarà tempo di rompete le righe per la Ternana di Cristiano Lucarelli. Ma visto che il campionato ricomincerà presto, si tornerà anche presto a sudare. La società ha infatti ufficializzato il ritiro precampionato: lavoro in sede dall’1 al 4 luglio, poi trasferimento a Cascia fino al 16, quindi di nuovo lavoro a Terni. Intanto, il tecnico ha colto l’occasione per parlare alla stampa dopo la firma della lettera di intenti che gli è stata sottoposta dal patron Bandecchi, che ha sollevato anche le critiche dell’Assoallenatori, in particolare del presidente Renzo Ulivieri.

“La lettera non mi sminuisce, anzi rafforza la mia posizione e le ambizioni del presidente- dice Lucarelli – Una volta presa visione di questa lettera, abbiamo sistemato qualche cosa. Nella lettera  non ci sono obblighi, non c’è niente che mi obblighi a fare qualcosa. Non devo dare spiegazioni a nessuno e la mia storia parla per me. Dico sempre quello che penso e continuerò a farlo”.

Il modulo migliore

Lucarelli spiega anche che non ci saranno imposizioni sui moduli da usare, nonostante la lettera faccia espliciti riferimenti ad alcuni di essi: “Ci sono quelli che esaltano al meglio le caratteristiche dei nostri giocatori. Il 3-5-2 ci ha dato dei risultati, l’ho fatto anche contro il presidente, ma non è un modulo che esalta i nostri giocatori. Quelli che abbiamo messo sono quelli che ci permettono di giocare al meglio. Ripartiremo col 4-2-3-1. Nessuno mi vieterà di mettere il 3-5-2 se dovesse essere necessario in caso di emergenza”, spiega.

Tempi ed obiettivi

L’obiettivo comune è portare la Ternana in serie A. Lucarelli lo ha ribadito in conferenza stampa, Bandecchi lo aveva detto domenica pomeriggio ai cronisti presenti degli spalti del Liberati per la Ternana femminile: “Perchè ho firmato? La condivisione e la voglia di fare qualcosa di importante. Questo giocattolo funziona anche grazie a Lucarelli e il suo staff e dunque anche per orgoglio non ho voluto che di questo progetto beneficiassero altri. Bello continuare a coltivare un sogno insieme. Voglio portare la Ternana in serie A. Ci vorranno uno, due, tre anni? Non lo so. Certamente, avevo pensato di lasciare Terni, pèiù di una volta. Poi però ho parlato col presidente e mi ha detto che se non avessi accettato, sarei stato un codardo”.