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Cordoglio della politica umbra per la morte dell’ex premier Berlusconi

Written by on 12/06/2023

Cordoglio della politica umbra per la morte dell’ex premier Berlusconi

La situazione sarebbe precipitata nelle ultime ore. Tantissimi i messaggi di cordoglio del mondo politico italiano, internazionale e anche umbro

12/06/2023

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

L’ex premier Silvio Berlusconi è morto lunedì mattina alle 9.30. Ricoverato da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da tempo, i suoi valori non sono migliorati. All’ospedale San Raffaele di Milano sono arrivati a stretto giro, lunedì mattina, il fratello Paolo e i figli Marina, Eleonora, Barbara e Pier Silvio Berlusconi. La situazione sarebbe precipitata nelle ultime ore. Tantissimi i messaggi di cordoglio del mondo politico italiano, internazionale e anche umbro.

Il cordoglio dall’Umbria

“Apprendo con grande dispiacere la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi a cui ero legata da un sincero rapporto. Berlusconi ha segnato un’intera epoca politica ed è stato il traino per tutto il centrodestra di Governo. Alla sua famiglia e agli amici di Forza Italia vanno le mie più sentite condoglianze”. Lo scrive su Facebook la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, pubblicando una sua foto con il presidente Berlusconi. Oltre a Tesei alla famiglia Berlusconi è arrivato anche i messaggi di cordoglio del sottosegretario Emanuele Prisco e del presidente del consiglio regionale, Marco Squarta.

“Apprendo con estrema tristezza della morte di Silvio Berlusconi. Oggi la nostra nazione perde un grande uomo. Berlusconi è stato per me un maestro importante che ha sempre avuto la mia più profonda stima. Quello che sento oggi, e così tutto il Paese, è un vuoto difficile da colmare”, ha scritto in una nota il sindaco di Terni e coordinatore di Alternativa Popolare, Stefano Bandecchi. Anche dal capostruttura della Comunità Incontro di Molino Silla di Amelia, Giampaolo Nicolasi, giunge un ricordo di Silvio Berlusconi, molto vicino negli anni a don Pierino Gelmini e ai ragazzi della Comunità. “Abbiamo appreso con grande dolore – dice Nicolasi – la scomparsa del presidente Berlusconi, Il ricordo – prosegue – è di una persona buona, non solo perché ha aiutato economicamente la Comunità Incontro e don Pierino, donando circa 5 milioni di euro nel corso degli anni”. “È un immenso dolore. L’unica cosa che mi viene da dire ora è solo un gigantesco grazie. Grazie di tutto Presidente”, dichiara Raffaele Nevi, parlamentare umbro di Forza Italia.

Silvio Berlusconi è stato uno dei protagonisti indiscussi, quanto controversi, della storia politica italiana degli ultimi trent’anni. Con la sua scomparsa si chiude un’epoca a lungo caratterizzata dalla sua figura. Alla sua famiglia, personale e politica, giunga la nostra vicinanza e il nostro sincero cordoglio”. Così si è espressa in una nota la capogruppo regionale Simona Meloni a nome del gruppo consiliare Pd. “Grazie presidente, è stato un onore conoscerti e lavorare con te e per te. Sei stato un esempio di ineguagliabile capacità di innovazione. La tua visione imprenditoriale e politica ha impresso un segno indelebile nella storia del nostro Paese che hai amato così profondamente”, lo dichiara Roberto Morroni, vicepresidente della Giunta regionale e capogruppo di Forza Italia nell’Assemblea legislativa, nell’esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa del presidente e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

“‘Dovete sempre avere ‘il sole in tasca’ e tirarlo fuori al momento giusto, per donarlo, con un sorriso, a tutte le persone con cui venite in contatto’. Questa è una regola di vita, di generosità. Queste parole pronunciate da Silvio Berlusconi durante un congresso nazionale dei giovani di Forza Italia non le ho mai dimenticate. Questa regola di vita, è stato forse il segreto del suo successo. Silvio Berlusconi non è stato solo un politico, Silvio Berlusconi è stato un rivoluzionario”. Lo scrive su Facebook Andrea Romizi, sindaco di Perugia e coordinatore umbro di Forza Italia.

Il legame con l’Umbria

La telefonata al cancelliere tedesco Schroeder per salvare l’acciaieria di Terni, dopo settimane di lunga lotta sindacale, resterà uno dei momenti più significativi che hanno legato Silvio Berlusconi all’Umbria. Era il 2004, la governatrice di Regione era Maria Rita Lorenzetti, e in ballo c’era il magnetico di Terni dopo l’arrivo della multinazionale ThyssenKrupp. Berlusconi, assieme alle istituzioni umbre, si spese in prima persona per superare quella vertenza e garantire all’Ast di continuare nella sua lunga storia industriale. Ma questa fu soltanto una delle tante vicende che portarono l’ex presidente del consiglio a occuparsi del cuore verde d’Italia. Una terra che ha sempre raccontato di apprezzare molto, al punto di sceglierla per crearci – a Gubbio – la scuola di formazione politica di Forza Italia. Assisi era nel cuore del presidente, soprattutto per il suo legame a San Francesco.

Accolse Wojtyla ad Assisi

Anche nel suo ultimo viaggio in Umbria, nel 2019 per sostenere la candidatura di Donatella Tesei, Berlusconi si era recato nella città serafica per raccogliersi in preghiera sulla tomba del santo. Quel giorno visitò mezza Umbria per dare il suo personale contributo alla campagna elettorale per le regionali. Restando ad Assisi, nel 2002, nelle vesti di premier, accolse papa Wojtyla. Una delle due prime visite istituzionali, come capo dell’opposizione, risale al 1997, in occasione del terremoto che colpì Foligno, Colfiorito e la stessa Assisi. Berlusconi ebbe un legame speciale anche con la Comunità Incontro di Amelia e in particolare con il suo fondatore, don Pierino Gelmini. Per gli 80 anni del sacerdote partecipò alla sua festa e gli donò un assegno da 5 milioni di euro per contribuire al recupero dei giovani caduti nella tossicodipendenza. In Umbria Berlusconi spesso veniva anche in segreto per trascorrere dei giorni di relax, come quella volta che trascorse un intero weekend nel centro Mességué. In quell’occasione la notizia si diffuse rapidamente, ma il presidente preferì non concedersi alle telecamere e ai giornalisti.


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