Terni celebra il suo patrono San Valentino, noto in tutto il mondo anche come protettore degli innamorati. Già da giorni, nella città dell’acciaio, sono tanti gli appuntamenti che hanno preceduto la giornata dedicata al santo, appunto il 14 febbraio, giorno della morte di Valentino. Il fine settimana dedicato al patrono si è aperto con uno dei momenti più significativi delle celebrazioni religiose: la festa della promessa dei fidanzati nella basilica di San Valentino di sabato pomeriggio. Domenica mattina, invece, è stata celebrata nella cattedrale di Terni la festa del patrono della città, San Valentino. La solenne celebrazione di San Valentino si è conclusa con la processione cittadina dalla cattedrale alla basilica di San Valentino, lungo le vie di Terni, con il passaggio davanti al palazzo Comunale, la chiesa del Sacro Cuore a Città Giardino e quella di Santa Maria del Carmelo al quartiere Italia, fino al colle dove si trova la chiesa che custodisce le reliquie e la memoria del Santo. La processione è stata accompagnata dai gonfaloni del Comune, Regione e Provincia e da quelli delle confraternite, insieme ai rappresentanti di movimenti e associazioni diocesane, dal sindaco di Terni Latini, dalla presidente della Provincia Pernazza e dalle altre istituzioni civili e militari presenti alla celebrazione del pontificale. Sul sagrato c’è stato il saluto del presidente dell’Azione Cattolica diocesana Luca Diotallevi che ha evidenziato l’insegnamento della Chiesa nel tenere in grande considerazione il bene comune: “Volere il bene comune e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura e avvalersi di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di Città. E allora sì che strade e muri, fogne, piazze e negozi, scuole, fabbriche, carte, leggi e bolli, urne elettorali e “poltrone”, vigili, poliziotti e carabinieri, soldi e libri, cemento, ferro, legno, vernice e inchiostro possono diventare sostanza d’amore. Lo possono, se diventano la materia di una Città libera, aperta ed inclusiva, lo possono quando sono mosse e incontrano fame e lacrime, solitudine e dolore, talenti in cerca di espressione e istanze di libertà e di diritto”.
L’omelia di Soddu
Il vescovo di Terni, monsignor Francesco Antonio Soddu, nel solenne Pontificale di San Valentino di domenica mattina, ha richiamato il messaggio del santo che, “amandoci come figli, ci incoraggia a non avere timore e perciò a nutrire il sentimento puro dell’amore”. “Egli – ha proseguito il presule – offre pertanto anche oggi alla nostra città – così come nella tradizione – una rosa rossa. Una rosa, che andando ben oltre un ipotetico vago e fugace sentimento di infatuazione, indica una strada: quella che dagli occhi si dirige e si tuffa nel cuore e lo orienta verso l’amore vero; l’amore grande che sostanzialmente mira alla costruzione di un bene grande e totalizzante – proprio com’è l’amore – ossia il bene comune”. Durante il pontificale il sindaco Leonardo Latini ha acceso la lampada votiva e pronunciato l’atto di affidamento della città al santo patrono. Quindi la preghiera a San Valentino, per la città, per i lavoratori, per la città sia luogo di confronto intellettuale rigoroso, franco, gentile e paziente.
Festa della Promessa