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Povertà, cresce la richiesta di aiuto ai centri della Caritas di Perugia-Città Pieve

Written by on 09/07/2021

Povertà, cresce la richiesta di aiuto ai centri della Caritas di Perugia-Città Pieve

Aumentano del 25,7% le persone in gravi difficoltà non solo economiche. Il 34% sono persone che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas di cui il 39% sono italiane

09/07/2021

fondazione carità san lorenzo

La presentazione dell'ultimo rapporto sulle povertà della Caritas diocesana

PERUGIA- Presentato il VI Rapporto diocesano sulle povertà, frutto dello studio-ricerca dell’Osservatorio della Caritas di Perugia-Città della Pieve dal titolo Insieme nella cura.

Uno studio-ricerca dell’andamento del fenomeno relativo all’anno 2020 e ai primi quattro mesi del 2021, che è stato realizzato da un’equipe di esperti tra cui Silvia Bagnarelli, Alfonso Dragone, Nicola Falocci, Fiammetta Marchionni e Daniela Monni. Il VI Rapporto, contenuto in ottantuno pagine e corredato da sessanta tabelle e grafici, è stato illustrato alla stampa la mattina di venerdì 9 luglio, presso il Villaggio della Carità di Perugia, contenuto in ottantuno pagine e corredato da sessanta tabelle e grafici, è consultabile online all’indirizzo: https://www.caritasperugia.it/wp-content/uploads/2021/07/Rapporto_Caritas_2021_REV8-lug.pdf , con il seguente link alle infografiche illustrate in sede di conferenza: https://infogram.com/dashboard-red-1h7j4dv0l5dvv4n

“Presumibilmente se non ci fosse stata la pandemia i poveri sarebbero diminuiti, si sarebbe rilevata, infatti, una diminuzione degli utenti come già si intravedeva nel biennio precedente, dovuta anche all’ entrata a regime del Reddito di cittadinanza e di altre misure di sostegno”.

E’ quanto evidenzia il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve don Marco Briziarelli, nella nota di presentazione che accompagna la ricerca svolta dall’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale.

Uno sguardo sulle nuove povertà

“Il prezioso lavoro svolto dall’equipe diretta dal professor Grasselli -spiega don Briziarelli- ci consegna un documento che, fotografando la realtà osservata attraverso le lenti del Centro di ascolto diocesano nel corso del 2020, ci restituisce una serie di indicatori chiave utili a comprendere meglio il tema delle povertà, il loro modificarsi nel tempo ed il nostro ruolo nella comunità”.

Nell’ultimo anno e in particolare nei primi quattro mesi del 2021, l’Osservatorio registra invece un incremento notevole di famiglie (1.306 persone, nel 2019 erano 1.039) in gravi difficoltà non solo economiche, per un aumento del 25,7% (mai così alto negli ultimi quindici anni), con il 34% di persone (442), rispetto al totale, che per la prima volta nella loro vita hanno chiesto aiuto alla Caritas, di cui il 39% sono italiane. I nuovi trend, causati dalla pandemia ed evidenziati, mostrano una maggiore difficoltà da parte di chi vive da solo, l’ aumento dell’ incidenza delle richieste di aiuto dei giovani, in modo particolare degli italiani, e un aumento dei lavoratori poveri, dei disoccupati e degli inattivi.

Lavoratori poveri Aumentano i “lavoratori poveri” l’altro dato che emerge dal nuovo Rapporto dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale della Caritas di Perugia-Città della Pieve. Una “emergenza e fenomeno in grande ascesa” per Pierluigi Grasselli che guida l’equipe dell’Osservatorio, il quale ha così commentato durante la presentazione dello studio-ricerca: “Il lavoro non ci salva dalla povertà, non basta a superare questa condizione”.  Risulta quindi “grave” anche la situazione sul fronte del lavoro. Sono infatti 307 i poveri che si sono rivolti alla Caritas nel 2020 e che si dichiarano occupati e che “possiamo supporre ‘lavoratori poveri’, che alcuni stimano per l’Italia in 1 milione e mezzo (con un aumento del 22% rispetto al 2019), per i quali l’occupazione non preserva da una situazione di povertà”, come ha spiegato Grasselli.

Disoccupati A questi si aggiungono 454 disoccupati, peraltro diminuiti di quasi il 40% rispetto al 2019: tale diminuzione, secondo Grasselli, può corrispondere ad un aumento degli inattivi, entrambi i fenomeni essendo stati registrati in Italia e in Umbria (come rimarca l’ultima relazione di Bankitalia per l’economia dell’Umbria) nel 2020. Sono 85 infine i poveri che dichiarano inoltre lavoro nero o comunque irregolare (con un aumento sul 2019 del 60%).


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