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Assisi, nel ricordo della tragedia di Mestre il giorno di San Francesco

Written by on 04/10/2023

Assisi, nel ricordo della tragedia di Mestre il giorno di San Francesco

Dalla loggia del Sacro Convento i messaggi, tra gli altri, del presidente della regione Valle d'Aosta e del sottosegretario di Stato Mantovano

04/10/2023

San Francesco, l'accensione della lampada

San Francesco, l'accensione della lampada

Mercoledì 4 ottobre è la festa di San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia. È iniziata mercoledì alle 10 la celebrazione eucaristica nella basilica superiore di Assisi presieduta da monsignor Franco Lovignana, vescovo di Aosta per celebrare il santo poverello. Sono circa 200 i pellegrini provenienti dalla Valle D’Aosta, regione che quest’anno ha offerto l’olio per la lampada che arde sulla tomba di San Francesco, arrivati nella città serafica già martedì, insieme ai 74 sindaci della regione e il presidente Renzo Testolin. Dopo la santa messa, dalla Loggia del Sacro convento, sono seguiti i messaggi di fra Carlos Alberto Trovarelli, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori conventuali, del presidente della Regione Valle d’Aosta, del sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, del vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino e della sindaca di Assisi Stefania Proietti. Ad accendere la lampada votiva, nel corso della celebrazione, è stato il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, per la terza volta protagonista di questo gesto. Il presidente Testolin, a margine della celebrazione ha sottolineato “l’emozione di partecipare a questo momento. Essere qui è un onore” ha aggiunto.

Tesei, cordoglio per le vittime di Mestre

Presente alle celebrazioni di Assisi anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei che ha espresso il suo cordoglio per la tragedia di Mestre. Nella serata di martedì, infatti, un pullman con numerosi turisti a bordo è precipitato da un cavalcavia. Il bilancio è di 21 morti, tra cui tre minori, e 15 feriti. “Un augurio speciale ai feriti, alcuni dei quali lottano tra la vita e la morte”, ha detto la governatrice umbra. Da Assisi, tutta la comunità dei frati ha pregato per le vittime, i feriti e i lori cari, insieme alla preghiere dei pellegrini e dei devoti – ai piedi della tomba di san Francesco.

Mantovano: “San Francesco, figura ancora centrale”

Nei discorsi dalla loggia del Sacro Convento, Alfredo Mantovano ha anzitutto trasmesso il cordoglio del Presidente del Consiglio e del Governo per l’incidente di Mestre. Ha poi aggiunto a proposito della festa del Patrono d’Italia: “La figura di San Francesco è centrale oggi, come lo è stata otto secoli fa: se perdiamo di vista San Francesco non cancelliamo solo un esempio di vita e di fede; cancelliamo il motivo dell’originalità italiana, la nostra fisionomia e il nostro contributo nel mondo […]. In vista del prossimo centenario, San Francesco va individuato come un rinnovatore di vita per il vecchio Continente, e una speranza per chi ne incontrerà la figura in ogni angolo del mondo. Il Governo italiano, d’intesa col comitato e con tutte le amministrazioni interessate, per quanto di sua competenza, farà quanto possibile perché questa speranza si manifesti” ha sottolineato Mantovano nel suo intervento, trasmesso nel corso della trasmissione XL News di Umbria Radio. “Celebrando la solennità di san Francesco d’Assisi – ha dichiarato fra Carlos Trovarelli, OFMConv, ministro generale dei Frati Minori Conventuali – ci rendiamo conto non solo della sua santità, che è un dono per tutta la Chiesa, ma anche del suo essere fratello e guida per quanti cercano con sincerità di costruire un mondo nuovo, più giusto, più fraterno, più rispettoso della dignità e della libertà di ogni essere umano”. “La nostra piccola regione alpina e autonoma – ha detto il presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin parlando dalla loggia del Sacro Convento – è molto riconoscente per  questa presenza qui ad Assisi. La storia del nostro popolo si è profondamente intrecciata con la presenza francescana nel nostro territorio, tanto che il Convento dei Cordeliers, Frati minori conventuali, fondato nel 1352 che sorgeva nel cuore della città di Aosta, ha ospitato fino al Settecento le sedute dei più importanti organi di autogoverno locali, cioè l’Assemblea degli Stati generali e il Conseil des Commis. La culla dell’autonomia valdostana è stata dunque a lungo custodita nella casa della famiglia francescana. E ora questa eredità spirituale francescana fa parte della nostra identità caratterizzata dal rispetto della Natura e del Creato e dell’attenzione ai bisogni dei più fragili e dei meno fortunati”.

I doni della Valle d’Aosta

Mercoledì mattina sono stati consegnati, durante la celebrazione eucaristica delle 10, anche i doni che i pellegrini provenienti dalla Valle d’Aosta hanno offerto al Sacro Convento di San Francesco in Assisi. La Regione autonoma ha donato una copia ristampata del Messale di Challant. La pubblicazione è una copia del grande Messale festivo della Collegiata aostana dei santi Pietro e Orso (cod. 43): un imponente manoscritto che il priore Georges de Challant fece realizzare nel primo decennio del Cinquecento, a conclusione dell’importante campagna di adeguamento di quella chiesa e degli edifici annessi ai gusti artistici del tempo. Il fac-simile a stampa è stato realizzato nel 1993 in seguito al restauro del codice originale promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. La Regione ha offerto anche un cesto realizzato dall’artigiana valdostana Nella Pardi con la tecnica dell’intreccio “vannerie” contenente dei prodotti enogastronomici della Regione. Il Comune di Aosta dal canto suo ha regalato al Sacro Convento un’anfora in gres bianco chamottato. Realizzata dall’artista valdostano Fabio Cornaz, la foggiatura è eseguita manualmente al tornio. L’anfora ha contenuto l’olio di oliva, acquistato da un’azienda di Assisi dalla lunga tradizione nella lavorazione delle olive, utilizzato per alimentare la Lampada dei Comuni d’Italia che arde nella cripta, dinanzi alla tomba di San Francesco. Il Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta ha donato al Sacro Convento una casula artigianale realizzata dalla cooperativa femminile Lou Dzeut di Champorcher utilizzando la ‘teila de meison’, il tessuto che un tempo veniva prodotta in proprio dalle famiglie per realizzare corredi per la casa e per la persona. Infine, la Diocesi di Aosta ha offerto al Sacro Convento il contributo per il restauro di una cartagloria dell’anno 1645 con raffigurazione dell’ultima cena attribuita all’artista Bonaventura Bisi detto il Pittorino. Le cartaglorie sono tre tabelle che, prima della riforma liturgica attuata in seguito al Concilio Ecumenico Vaticano II, erano poste sull’altare e riportavano alcune orazioni invariabili della S. Messa secondo il rito romano.


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