TERNI – “Dopo l’aggressione subita durante la partita del 14 dicembre 2014, all’arbitro Elena Proietti (della sezione di Terni) fu offerta dall’Associazione italiana arbitri non solo solidarietà, ma anche l’assistenza gratuita per ricorrere alle vie legali”. E’ quanto si legge in una nota trasmessa dall’Aia, Associazione Italiana Arbitri, inviata a seguito dell’intervista rilasciata da Elena Proietti, attuale assessore allo sport del comune di Terni, durante la puntata del 17 novembre della trasmissione televisiva Le Iene.

L’aggressione Nel dicembre del 2014 l’allora arbitro Elena Proietti venne aggredita con un pugno in faccia da un giocatore durate un incontro di prima categoria. A causa dell’aggressione Proietti perse la vista dall’occhio destro e l’udito dal lato destro. Nel 2018 l’attuale assessore ternano rilasciò delle dichiarazioni nelle quali accusava l’Aia di non averla tutelata. Marcello Nicchi, da dieci anni a capo dell’associazione degli arbitri italiani, intervenendo nella trasmissione televisiva, ha ribadito l’impegno dell’associazione: “Siamo andati dal ministro dell’Interno, oggi c’è una legge che potresti addirittura essere arrestato sul campo”. E dell’aggressore dice: “Per me quel giocatore che ha usato quel danno alla Proiettinon dovrebbe più calcare un campo di calcio: se tu tocchi un arbitro non giochi più al calcio!”

La risposta ufficiale A distanza di alcuni giorni dall’intervista alla Proietti, andata in onda in televisione, arriva anche la risposta ufficiale dell’Aia. “Dopo l’aggressione all’arbitro Elena Proietti (della sezione di Terni) fu offerta dall’Associazione italiana arbitri non solo solidarietà, ma anche l’assistenza gratuita per ricorrere alle vie legali. Ma Proietti – sottolinea in una nota l’Aia, che di recente le ha ritirato la tessera – non solo non se ne avvalse, ma non fece più giungere all’Aia alcuna comunicazione”. “Nel novembre 2018- si legge ancora nella nota – in singolare coincidenza con il clamore mediatico suscitato da una grave aggressione subita da un giovane arbitro laziale, Proietti ha rilasciato dichiarazioni e partecipato a programmi televisivi nazionali, senza l’autorizzazione obbligatoria per tutti gli arbitri, nei quali ha dichiarato di ‘essere stata abbandonata dall’Aia e dalla Figc’ in occasione dei fatti del 2014, affermando, inoltre, che ‘non è giusto mandare ragazzi al massacro'”. Per questi motivi, conclude la nota, “è stato aperto un procedimento disciplinare, in cui la dottoressa Elena Proietti ha ritenuto opportuno non svolgere alcuna attività difensiva e, con delibera del 15 ottobre 2019, la Commissione di Disciplina Regionale per l’Umbria dell’Aia le ha ritirato la tessera, sanzione non impugnata e, quindi, definitiva”.