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‘Frigolandia’. La Repubblica dell’Arte rischia la chiusura

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‘Frigolandia’. La Repubblica dell’Arte rischia la chiusura

25/05/2020

GIANO DELL’UMBRIA- Futuro incerto per Frigolandia, il centro culturale fondato nel 2005 da Vincenzo Sparagna, alle porte di Giano dell’Umbria. Una singolare esperienza creativa, che in quindici anni di lavoro ha realizzato, in convenzione con la locale amministrazione comunale, la Città Immaginaria dell’Arte Maivista. Un progetto, che portato per alla creazione di un centro polivalente luogo d’incontro e di studio per artisti, scrittori, fotografi, grafici, giornalisti, studenti di ogni parte d’Italia e del Mondo. Un centro culturale ispirato alla ricerca visiva di riviste storiche per la satira, il fumetto, l’illustrazione e l’arte italiana ed europea degli ultimi decenni, ovvero Il Male, Frigidaire e diverse altre, nate tutte dall’immaginazione del suo direttore, e fondatore di Frigolandia, Vincenzo Sparagna.

A Frigolandia ci sono circa sessanta tonnellate di pubblicazioni (riviste e libri) che documentano le più avanzate ricerche nel campo del fumetto, della satira, dell’illustrazione e dell’arte degli ultimi quarant’anni, una grande biblioteca, migliaia di tavole originali e migliaia di fotografie. Il Museo ha in esposizione oltre cinquecento tavole, disegni, quadri, sculture, fotografie e ha in archivio più di tremila opere, che sono state la base negli ultimi anni per mostre di grande successo sia in Umbria, in particolare a Perugia e Terni, che in molte città italiane, Milano, Bologna, Roma, Pesaro, Pescara, Piacenza, Napoli, Parma.

“L’11 marzo scorso, in piena emergenza Corona Virus -spiega Sparagna- gli amministratori del Comune di Giano dell’Umbria hanno emesso un’ordinanza di sgombero per Frigolandia, entro sessanta giorni. Solo le disposizioni governative di stop provvisorio a simili procedimenti, hanno allungato i termini di questo ipotetico  provvedimento all’ultima settimana di agosto e, in seguito ad altre disposizioni legate al Corona Virus, alla fine di ottobre. L’azione ostile del Comune è particolarmente infida, poiché si basa su un’ordinanza, strumento amministrativo che ci costringe a ricorrere non a un normale tribunale civile, ma addirittura al TAR o alla Presidenza della Repubblica”.

Documenti alla mano, è l’ennesimo tentativo di attacco per cancellare la Libera Repubblica dell’Arte fondata nel 2005.

“Già nel 2008, il Comune avviò una causa di sfratto per una presunta morosità, inviando le notifiche a un indirizzo sbagliato: ne venimmo a conoscenza solo dopo una prima sentenza di sfratto esecutivo, riuscendo ad opporci in extremis. A quel punto si è svolto un regolare processo durato quattro anni, che si è concluso nel 2012 con la condanna del Comune al pagamento delle spese legali non avendo il preteso sfratto alcun fondamento giuridico”.

Qualche anno di tranquillità, e nel 2015 va in scena il secondo atto di questa incomprensibile persecuzione. Il Comune decide di considerare unilateralmente concluso l’affidamento, anche se, come ripetutamente sottolineato dagli avvocati di Frigolandia, la convenzione decennale, stipulata nel 2005 a seguito di una delibera della Giunta comunale (la n.106 dell’08/11/2005), prevede la possibilità di altri tre rinnovi automatici agli stessi patti e condizioni ciascuno per un periodo di dieci anni, e solo il Concessionario, ovvero Frigolandia, può recedere dalla convenzione -si legge nel testo del contratto- comunicando al Comune tale volontà mediante preavviso scritto da inviarsi con almeno 12 mesi di anticipo. Ignorando tali esplicite disposizioni, il Comune pretende che i canoni di affitto pagati dal 2016 ad oggi (6000 euro all’anno, come da convenzione) sono da considerare un risarcimento per non aver riconsegnato l’area su cui sorge Frigolandia (un ex complesso turistico, a lungo abbandonato, conosciuto come La Colonia), e questo nonostante la società concessionaria non sia in alcun modo tenuta a farlo. Ora, a marzo 2020, è arrivata l’ordinanza di sgombero.

“Al di là dell’aspetto giuridico della questione -conclude il fondatore della Libera Repubblica dell’Arte, Ambrogio Sparagna- è scandaloso il tentativo di sopprimere un centro culturale, editoriale e artistico visitato in questi anni da migliaia di persone, che non ha mai ricevuto aiuti pubblici e paga puntualmente il canone previsto dal contratto di concessione. Dal 2005, oltre a risistemare a nostre spese gli edifici e curare il parco che li circonda, abbiamo organizzato mostre, incontri, laboratori, attività di promozione culturale, diventando un polo di attrazione e quindi anche di promozione turistica per tutto il territorio”.

Per sostenere e salvare Frigolandia è stato lanciato su change.org un appello pubblico al Presidente della Repubblica e al Ministro dei Beni Culturali. Per firmare l’appello ci si può informare e connettere sul sito della Repubblica dell’Arte, www.frigolandia.eu.


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