Successo di critica e di pubblico per la 55esima edizione del Festival delle Nazioni, in programma dal 23 agosto al 3 settembre a Città di Castello e negli altri borghi dell’Alta Valle del Tevere.

A mettere il sigillo finale alla manifestazione, dedicata quest’anno alla Spagna, il concerto che si è svolto presso la cornice della chiesa di San Domenico di Città di Castello che ha visto protagonista l’Orchestra della Toscana diretta dal maestro messicano Juan Carlos Lomonaco.

Un’edizione molto riuscita, soprattutto tenendo conto di quello che è lo scopo del Festival delle Nazioni: che non è solo quello di fornire al pubblico una serie di concerti fini a se stessi ma è quello di mettere in scena ogni volta la realtà di un Paese diverso, cercando di scoprirne l’anima e le tradizioni.

Quest’anno, ad esempio, il pubblico ha potuto conoscere non solo la Spagna della penisola iberica, ma anche ad esempio quella dell’America Latina, ispanica per definizione.

“Siamo soddisfatti che il taglio del programma -commenta il direttore artistico Aldo Sisillo-  sia stato apprezzato dal pubblico. È motivo di orgoglio l’entusiasmo suscitato dai progetti nei quali abbiamo rivolto la nostra attenzione anche alle culture extraeuropee; il successo del concerto dedicato alla zarzuela, un genere di teatro musicale sconosciuto in Italia così come quello dell’artista cubana Yilian Cañizares.

Vorrei poi ricordare quel leggero filo conduttore intessuto sulla figura di Federico García Lorca, cui è stata dedicata una serata nell’anteprima di luglio con la proiezione di La fine di un mistero, ultimo film di Nino Manfredi; poi la mostra di Omar Galliani dedicata alle suggestioni evocategli da alcune sue poesie (e i suoi lavori saranno ancora esposti alla Galleria d’Arte di Luigi Amadei fino al 12 ottobre); e poi ancora, ricordando la sua figura di musicista, accanto a quella del poeta, nel primo concerto inaugurale e nello spettacolo dedicato interamente a lui, realizzato in coproduzione con i Laboratori Permanenti di Sansepolcro”.