In Umbria, le comunità energetiche non sono solo il futuro. Sono anche un po’ il presente. Dire che il piccolo cuore verde d’Italia rappresenti un nuovo modello energetico diffuso e provato è, ovviamente, un azzardo. Però è doveroso notare che, almeno negli ultimi mesi, diversi comuni hanno puntato sulle fonti rinnovabili e di conseguenza sulle comunità energetiche.

In sintesi: ancora tutto da costruire, ma qualche giusta intuizione c’è. Del resto l’Umbria è in buona compagnia, grazie alle altre regioni italiane non così pronte e rapide a recepire la rivoluzione delle comunità energetiche. I risultati migliori sono stati conseguiti in Piemonte, in Veneto, in Emilia Romagna ed in Lombardia, ma si tratta ancora di numeri poco rilevanti, nonostante molti studi confermino che il futuro energetico si baserà proprio sulle comunità energetiche. Un recente studio del Politecnico di Milano stima che entro cinque anni le energy community italiane saranno circa quarantamila e coinvolgeranno indicativamente 1,2 milioni di famiglie, 200 mila uffici e 10 mila piccole medie imprese.

È bene ricordarlo: una comunità energetica è un insieme di persone che, sotto forma di associazione o cooperativa, condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Possono quindi queste rappresentare un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Una risposta concreta all’aumento del costo energetico, tenendo ben in considerazione la questione della sostenibilità ambientale. Una via per questa rivoluzione energetica sembra averla indicata il Pnrr con l’attivazione di un fondo, 2,2 miliardi di euro, da destinare allo sviluppo di comunità energetiche nei piccoli borghi e comuni italiani. Ed è proprio in questo ambito che l’Umbria sta muovendo i suoi primi e più rilevanti passi. La prima comunità energetica umbra è nata proprio nel piccolo comune di San Venanzo, precisamente a San Vito in Monte; a giugno è entrato in funzione l’impianto fotovoltaico realizzato dalla comunità, nata nel settembre scorso, la prima costituitasi in Umbria secondo la direttiva europea 2001/2018. Installato sul tetto di un capannone di proprietà di uno dei soci della comunità, l’impianto potrà produrre circa 40 mila kilowatt annui di energia pulita.

Segue poi la comunità di Marsciano, inaugurata a maggio sotto forma di associazione, che ha installato sulla copertura di due edifici adiacenti un impianto fotovoltaico di potenza pari a 9,75 kW. Sono partiti poi dei progetti di comunità energetica anche nei piccoli comuni umbri di Arrone, Narni e, proprio in queste settimane, nel comune di Parrano. Una comunità energetica, quella promossa dal sindaco di Parrano Valentino Filippetti, sotto forma di cooperativa, con il chiaro obiettivo di contrastare la crescita dei prezzi inarrestabile e sempre meno sostenibile per famiglie e imprese. La notizia più recente arriva da Gubbio: la cooperativa energetica ènostra finanzierà un impianto eolico collettivo.

Precisamente nella località Il Castiglione, a 850 metri slm, la turbina eolica collettiva da 999 kw avrà una producibilità 2.300.000 kWh all’anno e sarà, visti questi dati, il più grande impianto eolico collettivo d’Italia. L’impianto, attivo dalla primavera 2023, potrà soddisfare il fabbisogno annuo di elettricità di circa mille famiglie. Quindi pagando una tariffa a prezzo fisso, sganciata dalle dinamiche del mercato nazionale, si potrà diventare soci della comunità ed usufruire dell’energia prodotta.

Martino Tosti.