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Cordoglio anche in Umbria per la scomparsa di Giuliano Montaldo

Written by on 06/09/2023

Cordoglio anche in Umbria per la scomparsa di Giuliano Montaldo

Il regista e sceneggiatore era stato tra i fondatori della rassegna 'Le Vie del Cinema' a Narni Scalo

06/09/2023

giuliano montaldo le vie del cinema

Il regista Giuliano Montaldo assieme al giornalista Alberto Crespi

Cordoglio anche in Umbria per la scomparsa del regista e sceneggiatore Giuliano Montaldo, morto oggi all’età di 93 anni, tra i fondatori della rassegna Le Vie del Cinema a Narni Scalo.

Nato a Genova il 22 febbraio 1930, aveva esordito come attore di teatro assieme ad Alberto Lupo e Ferruccio De Ceresa, prima di fare il suo ingresso nel 1951 nel mondo del cinema grazie a Carlo Lizzani come interprete del film Achtung! Banditi! prima di esordire  dieci anni dopo alla regia con Tiro al piccione. 

La lunga carriera di Giuliano Montaldo

La consacrazione internazionale arriva nel ’71, con Sacco e Vanzetti, ricostruzione di un celebre episodio di malagiustizia che costò la vita a due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti : l’intensa interpretazione di Gian Maria Volonté e Riccardo Cucciolla (quest’ultimo premiato al Festival di Cannes), oltre alla canzone di Morricone resa popolare da Joan Baez, fecero del film un grande successo, che gli permise nel 1973 di realizzare un soggetto a lungo accarezzato su un’altra vittima dell’intolleranza, Giordano Bruno, ancora affidata a Volonté e illuminata dalla fotografia di Vittorio Storaro.

Tra gli altri lavori, L’Agnese va a morire, dal romanzo di Renata Viganò (nel 1976); Il giocattolo (nel 1979) con un convincente Nino Manfredi; Gli occhiali d’oro (nel 1987) e Tempo di uccidere (nel 1989) dagli omonimi romanzi di Giorgio Bassani ed Ennio Flaiano. L’impegno istituzionale a RaiCinema lo allontanerà dalla regia, a cui tornerà nel 2008 con I demoni di San Pietroburgo, e nel 2011, con L’industriale, protagonista Pierfrancesco Favino. Oltre venti i film da lui diretti per il cinema, sedici dei quali musicati da Ennio Morricone.

Senza dimenticare, il  kolossal televisivo per la Rai Marco Polo (in onda in otto puntate nel dicembre del 1982), oltre che una lunga serie di regie liriche iniziata con l’allestimento della Turandot di Giacomo Puccini all’Arena di Verona. L’impegno istituzionale a RaiCinema lo allontanerà dalla regia, a cui tornerà nel 2008 con I demoni di San Pietroburgo, e nel 2011, con L’industriale, protagonista Pierfrancesco Favino.

Nel 2007, Giuliano Montaldo era stato premiato con il David di Donatello alla carriera, ma è curiosamente per la sua attività da attore (in tutto una ventina di film tra cui Il Caimano di Nanni Moretti e L’Abbiamo fatta grossa di Carlo Verdone) che ha ricevuto i riconoscimenti maggiori. Nel 2017, infatti, aveva ottenuto il David come migliore attore non protagonista in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, nel 2012 un Nastro d’Argento speciale per il ruolo nel documentario Quattro volte vent’anni, diretto da Marco Spagnoli.

Il cordoglio della città di Narni

Cordoglio a nome personale per la scomparsa del noto regista e sceneggiatore, fondatore della rassegna Le Vie del Cinema, è stato espresso dal sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli.

“Siamo onorati -ha detto il primo cittadino- di aver avuto la possibilità e la fortuna di conoscerlo e di collaborare con una figura così importante, profonda e affascinante.

Montaldo, che era anche cittadino onorario di Narni, è stato il direttore artistico e in questi ultimi anni co-direttore insieme ad Alberto Crespi della nostra rassegna dedicata al Cinema restaurato, oggi conosciuta in tutta Italia anche grazie, e soprattutto, a lui. Personalmente, conserverò come un qualcosa di prezioso il nostro incontro. Un forte abbraccio alla moglie Vera Pescarolo e a tutta la sua famiglia”.

 


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