Nella mattinata di venerdì 1 dicembre a Perugia, presso la sede regionale Coldiretti,  si è svolta la presentazione del secondo Rapporto, realizzato da Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare ed Eurispes, con il contributo di Philip Morris Italia, sul commercio illecito nel settore tabacco ed E-cig del progetto M.A.C.I.S.T.E.

Tema dell’incontro, la presentazione delle attività messe in campo contro il traffico illegale di tabacco in Italia, argomento di fondamentale importanza non solo per Coldiretti e per i produttori, ma anche per ogni singolo consumatore, che si aspetta certezze dalla filiera produttiva e a cui va garantita sicurezza.

Dopo i saluti di apertura di Roberto Morroni, vice presidente della Regione Umbria e del Prefetto di Perugia, Armando Gradone, la presentazione del Rapporto a cura di Angelo Caliendo, componente del Consiglio Direttivo Eurispes e gli interventi di Gennarino Masiello, Presidente ONT, Cesare Trippella, Head of Leaf EU at Philip Morris International, Piergiorgio Marini, Manager external affairs – illicit prevention Philip Morris Italia, Giampaolo Querqui, Colonnello Capo di Stato Maggiore Comando Regionale Umbria della Guardia di Finanza, Gerardo Iorio, Generale Comandante della Legione Carabinieri Umbria e Albano Agabiti, Presidente regionale Coldiretti. L’incontro è stato moderato dalla Giornalista Annamaria Capparelli.

Un progetto contro il contrabbando e la contraffazione del tabacco e dei suoi derivati

Un progetto, riferisce Coldiretti, nato per analizzare e contrastare tutti i fenomeni criminali e di contraffazione e contrabbando legati al settore dei tabacchi lavorati e prodotti surrogati. Nel 2022 l’Italia, con una quota di illecito sostanzialmente invariata al 2,3 per cento del consumo nazionale, si conferma una best pratice a livello europeo, dove si registra un consumo di sigarette illecite pari a 35,8 miliardi, causando ai governi una perdita stimata di 11,3 miliardi di euro di entrate fiscali, l’8,5% in più rispetto al 2021.

L’elaborazione è frutto del lavoro svolto dal tavolo Maciste (monitoraggio agromafie contrasto illecito settori tabacchi e e-cig), coordinato dalla Fondazione e che ogni anno coinvolge i principali protagonisti del settore a livello nazionale per restituire un quadro esaustivo del fenomeno criminale nel settore del tabacco. Secondo gli ultimi dati rilevati emerge come seppur l’Umbria vanti una percentuale di commercio illecito quasi nulla, la produzione di tabacco continua ad essere un business interessante per la criminalità organizzata.
 

“Il mercato dei prodotti del tabacco in Italia -secondo il rapporto- vale circa venti miliardi di euro con entrate per il fisco che superano i 14,5 miliardi e circa cinquanta mila lavoratori impiegati. Se circa due sigarette su cento in Italia sono di provenienza illecita, il Paese si colloca tra gli ultimi posti in Europa per diffusione del fenomeno; ai primi posti invece Francia (32,4%), Irlanda (24,4%), Inghilterra (21,2%) e Grecia (20,9%).

Che l’Italia si collochi in una posizione sicuramente bassa della classifica non deve far perdere di vista la pericolosità di un fenomeno che produce, tra l’altro, un danno erariale rilevante: le perdite per le casse dello Stato italiano si attestano infatti su valori che vanno oltre i duecentottanta milioni di euro l’anno.

L’entità dei sequestri, inoltre, testimonia come l’Italia sia comunque un Paese di passaggio verso gli altri mercati europei, ben presidiato dalle Forze dell’Ordine che oppongono un’efficace azione di contrasto nei confronti dei flussi illeciti”.