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Bando per la valorizzazione di architettura e paesaggio rurale
Written by enricotribbioli on 03/12/2022
Bando per la valorizzazione di architettura e paesaggio rurale
Settanta le domande ammesse dalla Regione Umbria a finanziamento nell’ambito del Pnrr
03/12/2022
![paesaggio rurale](https://www.umbriaradio.it/wp-content/uploads/2022/04/paesaggio-rurale.jpg)
Un tipico paesaggio rurale umbro
Sono complessivamente settanta i progetti ammessi a finanziamento a seguito della pubblicazione, lo scorso 20 aprile, del bando regionale per la protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: lo comunica l’assessore regionale alla Cultura, Paola Agabiti, informando che la Giunta regionale ha approvato lo schema di atto d’obbligo per l’accettazione del finanziamento.
Uno stanziamento per un patrimonio da salvaguardare
“Le risorse, 11,4 milioni di euro -spiega-erano finalizzate a finanziare progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale, di proprietà di soggetti privati e del terzo settore, per garantire che tale patrimonio sia preservato e messo a disposizione del pubblico. Siamo molto soddisfatti che in molti su tutto il territorio regionale, abbiano colto questa occasione.
I progetti ammessi a finanziamento -aggiunge l’assessore- contribuiranno al recupero e alla conservazione di edifici storici e culturali, in particolare edifici deputati alla cultura religiosa come cappelle, piccole chiese e canoniche, che potranno essere aperte a visite organizzate contribuendo così alla promozione della cultura e alla valorizzazione dell’architettura e paesaggio rurale.
Un grande patrimonio che arricchisce le città e i borghi dell’Umbria, mantenendo quel tratto identitario che proprio di questo patrimonio di valore artistico ha fatto un volano per il turismo ambientale e culturale”.
Le risorse messe a disposizione
Le risorse, a fondo perduto, sono assegnate fino all’ottanta per cento delle spese ammissibili, nei limiti massimi di centocinquanta mila euro per intervento ammesso a finanziamento; fino al cento per cento delle spese ammissibili, nei limiti massimi di centocinquanta mila euro per soggetto il cui bene è stato dichiarato di interesse culturale.