Colpita da una malattia
“Ha risposto alle domande del gip ribadendo quanto riferito nell’interrogatorio davanti al pubblico ministero” ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Francesco Orsini. L’anziano, medico in pensione, avrebbe dunque sostenuto di avere agito spinto dall’angoscia e dalla disperazione per le condizioni di salute della moglie, ex insegnante elementare, colpita da una malattia che nelle ultime settimane l’aveva fortemente provata. Il pm Barbara Mazzullo ha chiesto nei confronti dell’ottantenne, accusato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela, la conferma della misura cautelare in carcere, mentre la difesa, in considerazione dell’età, ha sollecitato la concessione degli arresti domiciliari in una struttura per anziani.
Arresti domiciliari
Convalidato l’arresto e disposti i domiciliari nei confronti dell’ottantenne di Amelia accusato di aver ucciso con due colpi di pistola, nella tarda serata del 24 dicembre, la moglie coetanea malata. E’ quanto ha deciso il gip Simona Tordelli, al termine dell’udienza di convalida che si è svolta questa mattina. Udienza durante la quale – secondo quanto si è appreso – l’uomo ha confermato la confessione fornita al pubblico ministero titolare del caso, Barbara Mazzullo, subito dopo l’omicidio. L’anziano sarà quindi trasferito in una rsa di Amelia, come sollecitato dal suo difensore, l’avvocato Francesco Orsini.