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‘Una Città vestita a festa’.La Festa dei Ceri al tempo del Corona Virus

Written by on 09/05/2020

‘Una Città vestita a festa’.La Festa dei Ceri al tempo del Corona Virus

09/05/2020

GUBBIO- Una Città vestita a festa, nonostante tutto ! S’intitola così, la nota congiunta firmata dal sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, dal vescovo della Diocesi monsignor Luciano Paolucci Bedini, dall’Università dei Muratori, dall’Associazione Maggio Eugubino, dalla Famiglia dei Santubaldari, dalla Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio e dalla Famiglia dei Santantoniari. Questo, dopo che l’emergenza sanitaria da Corona Virus, ha costretto all’annullamento dell’edizione 2020 della Festa dei Ceri.

“Vessilli, stendardi, fiori, pennoni, il Gonfalone a piazza Grande, le mura il cassero e il monte imbandierati ci saranno. Le luminarie anche quest’anno ci saranno perché i prossimi 15 e 16 maggio devono essere caratterizzati da un corale, solenne e reale omaggio a Sant’Ubaldo! All’imbrunire luminarie su finestre , balconi, terrazzi ecc. la sera del 15 e la sera del 16 diretta espressione del cum cereis et lampadibus…. ricordato da Giordano.

Da martedì prossimo, nelle abitazioni del percorso dei Ceri saranno distribuite dalla Protezione Civile fiaccole, offerte dalle componenti ceraiole, da accendere come messaggio di speranza e tributo al Patrono ( la consegna sarà accompagnata da indicazioni per l’uso e per rendere il gesto corale).

Fiaccole illumineranno anche il Palazzo dei Consoli e altre parti suggestive della città. Oggi come non mai, è essenziale che la comunità eugubina abbia una storica possibilità di riscoprire le radici della Festa intesa come supremo omaggio al suo defensor civitatis. L’11 settembre 1194 il corpo di Sant’Ubaldo fu trasferito in una chiesa a lui dedicata eretta sul monte Ingino ai piedi della rocca nei pressi della pieve di San Gervasio. Da allora nacque la consuetudine di svolgere una grande processione che prevedeva una Luminaria, cioè l’offerta devozionale di cera con processione, e che aveva luogo alla vigilia della anniversario della morte: ogni arte, al seguito dei propri capitani, si presentava nel Campo Mercatale e portava i ceri accesi in mano per le vie della città salendo poi al monte fino alla chiesa di Sant’Ubaldo, in un clima di gioia e allegria, amore, commozione, forza e solidarietà. Tutti valori che la Festa dei Ceri incarna. Herbert Bower a fine ‘800, così racconta il ritorno in città dopo la Corsa: Scendendo a lenti passi il monte, il forestiero deve ammirare una scena veramente suggestiva. Fuochi ovunque anche lontani“.


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