TERNI Tempo di bilanci per Umbria Jazz Spring. All’indomani della chiusura della manifestazione, c’è soddisfazione per aver finalmente riavvicinato Terni al marchio Umbria Jazz. A commentare è il vicepresidente della Fondazione, Stefano Mazzoni: “Ci sono dei lati positivi come i 1.700 spettatori registrati per i quattro concerti principali e ci sono lati che invece dovranno essere affinati, ma il dato certo è che Umbria Jazz recupera Terni, una città che è legata a momenti importanti della sua storia”. Promossa a pieni voti l’apertura con il bellissimo progetto di Paolo Fresu e la chiusura col duo Peppe Servillo-Danilo Rea, le street parade dei Funk Off e il magnifico London Community Gospel Choir, mentre maggiori (lo ha ammesso lo stesso Mazzoni) erano le attese per Incognito. Insomma, un’edizione con grandi potenzialità, una “prova generale di tempi, luoghi, formule e feeling con la città e della città, che ha risposto con grande partecipazione”.