PERUGIA- Davvero una serata per palati fini, quella di ieri sera all’Arena Santa Giuliana con protagonisti in un doppio appuntamento, il duo dei pianisti Chucho Valdes e Gonzalo Rubalcaba e il quartetto del contrabbassista Christian McBride. Una vera e propria danza a quattro mani, il primo concerto, che ha visto due gran coda, uno di fronte all’altro, rincorrersi come in una fuga barocca, tra standard e ritmi latini. Due assoluti virtuosi della tastiera, due generazioni di artisti a confronto, per un’esibizione affidata agli ultimi esponenti della grande tradizione del pianoforte cubano. Valdes, uno dei più influenti musicisti caraibici di sempre, fondatore e leader degli storici Irakere, con cui ha ridefinito l’identità della musica dell’isola negli ultimi anni introducendovi afro-jazz, rock. Rubalcaba (nato nel 1963 nell’Avana del dopo rivoluzione),viene, invece, da una eccellente formazione classica che, però, non gli ha impedito di entrare in contatto con il folklore della propria terra d’origine e con la musica afroamericana. Da qui, una straordinaria abilità nel mettere insieme ritmo e melodia, doti che lo hanno di portato a collaborare dalla metà degli anni 80 con grandi nomi come Dizzy Gillespie e Charlie Haden. In particolare, sul palco dell’arena i due pianisti hanno proposto un repertorio che ha spaziato tra temi classici quali Stella by starlight di Victor Young e Caravan di Duke Ellington e popolari melodie caraibiche, sotto l’insegna del progetto Trance, che non ha mancato di entusiasmare il pubblico presente, anche stavolta non numeroso in verità. La seconda parte, invece, è stata dedicata alla nuova avventura musicale di Christian McBride denominata New Jawn (che prende il nome, da un termine praticamente intraducibile dell’area di Philadelphia), che lo vede impegnato in un quartetto pianolees assieme a Josh Evans alla tromba, Marcus Strickland ai sax e al clarinetto basso e  Nasheet Waits alla batteria. Tecnica ed eclettismo, sono ormai da anni le doti che contradistinguono il musicista capace di suonare sia il contrabbasso che il basso elettrico in contesti che vanno dal jazz più ortodosso al soul, fino all’hip-hop collaborando con nomi quali Freddie Hubbard, Sonny Rollins, Chick Corea, Herbie Hancock, Pat Metheny, come anche James Brown, Chaka Khan, Natalie Cole, Sting, Paul McCartney, Carly Simon. Qualità queste che, anche in veste di leader, riesce ad esprimere, come ha dimostrato anche ieri sera guidando una formazione di ottimi solisti, attraverso un repertorio fatto di brani originali e standard. E, poi, il suono profondo del suo contrabbasso che anche per un orecchio poco abiutato al jazz, non può non arrivare alle corde dell’anima.