Avevano creato non pochi allarmismi tra la popolazione i fumi che nella mattina di sabato 13 gennaio si erano alzati dall’inceneritore Bioter di via Ratini a Terni. L’impianto, fermo dal febbraio 2020, sabato mattina ha iniziato a emettere fumi che hanno messo in allarme la città e scatenato un botta e risposta durissimo fra il Movimento 5 Stelle, che ha denunciato i lavori in corso per riaccendere l’inceneritore con la connivenza della Regione e del Comune, e l’amministrazione cittadina che ha risposto invece di non essere assolutamente al corrente di attività di questo tipo. Il vicesindaco Riccardo Corridore ha effettuato sabato mattina stesso un sopralluogo all’impianto per comprendere i motivi dell’accensione. Scortato dai vigili urbani che si occupano di ambiente, il vicesindaco si è presentato ai cancelli dell’inceneritore, con lui anche il dirigente all’ambiente del Comune di Terni, e ha preteso di entrare e di verificare cosa stesse succedendo. I tecnici di Bioter hanno sottolineato che al momento non c’è stata alcuna rimessa in funzione della struttura di incenerimento e che il fumo che ha destato allarme è dovuto a una semplice “soffiatura”. Si tratterebbe di una fase di collaudo dei lavori di manutenzione che hanno riguardato l’impianto, un’accensione per verificare la tenuta delle camere di combustione. A seguito del sopralluogo è stato lo stesso vicesindaco ad anticipare, attraverso un video pubblicato sul suo profilo Facebook, la predisposizione di una ordinanza per bloccare l’attività dell’impianto.

La nota dell’assessore all’ambiente

A tranquillizzare la comunità anche l’assessore all’ambiente del Comune di Terni Mascia Aniello. “Niente ansia, nessun allarme: questa amministrazione respinge sin dagli esordi i tentativi di aprire un nuovo inceneritore a Terni”, si legge in una nota del Comune. A parlare è proprio l’assessore Aniello: “Ogni iniziativa tecnica del Comune, ben diversamente dal passato, è volta esclusivamente a impedire impossibili riavvii, proprio agli antipodi di quanto viene strumentalmente comunicato in queste ore. Confermiamo dunque quanto già evidenziato mesi fa: le forzature della Bioter non solo non portano da nessuna parte, ma sono oggetto di attenzioni da parte delle competenti Autorità da svariato tempo”. Parlando del primo cittadino, l’assessore ha spiegato che “il sindaco Bandecchi è risoluto nel voler garantire la salute pubblica dei residenti della Conca: infatti, dopo 140 anni di attività siderurgica, a Palazzo Spada c’è finalmente un approccio molto determinato sulle Acciaierie, primi inquinatori della città. E la postura contro queste dannose iniziative di incenerimento è la stessa. Smentiamo conseguentemente qualsiasi accordo al riguardo con la Regione, Ente che, con la Tesei presidente, riteniamo il più lontano di sempre dagli interessi della nostra Terni. Oltre a iniziative burocratiche ordinarie, dopo questo goffo tentativo di riavvio, mai autorizzato – sottolinea Aniello -, abbiamo predisposto un’ordinanza volta all’immediata sospensione delle attività dell’impianto, senza escludere ulteriori misure, al fine di salvaguardare salute pubblica e legalità”.