
SMU MMXX. Olaf John Laneri incanta con la magia delle ‘Sonate’
Written by enricotribbioli on 05/09/2020
SMU MMXX. Olaf John Laneri incanta con la magia delle ‘Sonate’
05/09/2020

PERUGIA- E’ stata la cornice del Chiostro del Complesso abbaziale di San Pietro a Perugia, ad ospitare i primi due appuntamenti, che hanno visto protagonista Olaf John Laneri, del progetto dell’esecuzione integrale delle trentadue Sonate per pianoforte di Ludwig Van Beethoven. Quello, che si può considerare senz’altro l’evento centrale della 75esima Sagra Musicale Umbra, ha preso avvio nel corso della seconda giornata della manifestazione dedicata alla Musica sacra di più antica tradizione in Italia. Un progetto, che oltre al giovane pianista coinvolgerà anche un altro importante solista quale Filippo Gamba, che si realizza in occasione di duecentocinquant’anni dalla nascita del grande autore tedesco.
C’è un prima e un dopo Beethoven. Un autore con il quale tutti i compositori e musicisti dopo di lui non possono non confrontarsi, anche a distanza di più di due secoli dalle sue opere. Per spiegare le origini della sua attualità, i motivi della costante ammirazione che suscita, generazione dopo generazione, dovremmo forse scomodare dei saggi di antropologia culturale. Forse semplicemente è il concetto di bellezza che viene racchiuso nella magica combinazione delle sue note a renderle sempre sorprendenti e struggenti.
Domenica 6 settembre la SMUMMXX torna ai Giardini del Frontone di Perugia dove in serata alle ore 21, è atteso il Quartetto Henao (William Chiquito e Soyeon Kim al violino, Stefano Trevisan alla viola, Giacomo Menna al violoncello), nato a Roma nel 2014 in seno all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il concerto proposto accosta le opere dei due protagonisti indiscussi della Vienna di inizio ‘800 : il Quartettsatz in do minore di Franz Schubert (entrato da lungo tempo nel repertorio dei grandi ensemble a dispetto della sua natura di frammento) e il Quartetto in fa maggiore op. 59 n. 1, Razumovsky, di Ludwig Van Beethoven (uno dei più grandi capolavori quartettistici di sempre).