Silentium, è il titolo del  nuovo progetto che l’artista Giuliano Giuman ha realizzato per l’Abbazia di Santacroce di Sassovivo a Foligno. Un percorso, attraverso ventitre opere tra pittura, fotografia e installazioni site specific in programma al 7 maggio al prossimo 7 ottobre presso una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria.

Un viaggio intorno al concetto del sacro, come riflessione sul mondo esterno, ma anche come ascolto di sé stessi. Una riflessione sul tema del silenzio per favorire l’osservazione e la percezione.

Silentium, un viaggio intorno al concetto del sacro

Una dimensione, quella di Silentium, che in questo particolare momento storico post-pandemico, di crisi e guerra anche in Europa, non rappresenta un vuoto o un’assenza ma, al contrario, è il modo in cui si organizza la presenza: essere, essere nel presente, adesso. Proprio ora che il rapporto con il mondo è stato totalmente messo in discussione, catapultandoci in un presente che non ci saremmo mai aspettati, l’Arte diventa una chiave di lettura indispensabile, anche per indagare il nostro spirito. 

La mostra raccoglie sia la documentazione di progetti e realizzazioni di opere di arte sacra del suo percorso artistico, sia opere ispirate proprio dal luogo sacro in cui è ospitata: apoteosi del silenzio, dove ognuno di noi può trovare il proprio concetto di bellezza e sacralità. 

Sassovivo, una delle più antiche testimonianze della presenza benedettina in Umbria

L’Abbazia di Sassovivo, sorge ad un’altitudine di 565 metri, arroccata su uno contrafforte appenninico da cui si gode una vista panoramica su Foligno e la Valle Umbra. 

Fondata dai monaci benedettini intorno al 1070,  isolata e immersa in una grande lecceta secolare, tra le più antiche in Umbria, è un luogo di meditazione e pace, da cui si diramano dei sentieri di origine medievale che attraversano il meraviglioso bosco che circonda l’Abbazia.

Silentium, è promossa in collaborazione con i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas discepoli di Charles de Foucauld, che abitano e custodiscono l’Abbazia, e con l’Associazione Amici dell’Abbazia di Sassovivo.