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PROSSIMO PROGRAMMA

Sarà dedicato alla Russia il 53esimo Festival delle Nazioni

Written by on 03/08/2020

Sarà dedicato alla Russia il 53esimo Festival delle Nazioni

03/08/2020

CITTA’ DI CASTELLO- L’emergenza sanitaria da Covid 19, non ferma il 53esimo Festival delle Nazioni. Città di Castello e gli altri centri dell’Alta Valle del Tevere (San Giustino, Citerna, San Sepolcro) dal 22 al 29 agosto prossimi, sono pronti anche quest’anno ad accogliere la manifestazione sotto l’insegna di Omaggio alla Russia. La musica post-romantica di Rachmaninov, il simbolismo di Skrjabin e Medtner, il modernismo di Prokof’ev, sono solo alcune delle proposte musicali della rassegna.

Forte di un management rinnovato ai suoi vertici (con Leonardo Salcerini neoeletto presidente e Pier Giorgio Lignani vicepresidente) il Festival conferma la sua presenza e la sua vitalità e propone una programmazione di alto livello, seppur limitata a una settimana di eventi (otto spettacoli più diversi eventi collaterali) e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza vigenti. Silvio Orlando voce narrante di Pierino e il Lupo con la Filarmonica Gioachino Rossini; il Quartetto Werther; il pianista Dmitry Shishkin;  il duo Troussov-Troussova;  il soprano Maria Komarova con la pianista Svetlana Makedon; una conferenza musicale per conoscere Nikolai Medtner; Omar Zoboli e Giorgio Cerasoli in un omaggio a Ludwig Van Beethoven; un progetto originale con musiche in prima assoluta di Daniele Furlati. Questi, saranno gli eventi in programma che contraddistingueranno il cartellone.

“Il 53esimo Festival delle Nazioni -spiega il direttore artistico Aldo Sisillo- prenderà in particolare considerazione il periodo della cosiddetta dell’età d’argento della Russia che comprende circa trent’anni a cavallo fra Ottocento e Novecento; anni formidabili per i fermenti culturali e artistici che si verificarono in quel paese, così come nel resto d’Europa, premesse che porteranno alla grande tragedia della Prima Guerra Mondiale. In una scorsa edizione dedicata alla Russia, abbiamo esplorato le istanze culturali che portarono alla creazione di un’identità nazionale, a partire dalla nascita della capitale Pietroburgo, all’  importante presenza di musicisti italiani fino ad arrivare a Čajkovskij legato alla tradizione russa. Quest’anno -conclude Sisillo- viaggeremo nelle correnti musicali che si svilupparono tra la fine dell’Ottocento e i primi vent’anni del Novecento: i cosiddetti post-romantici come Rachmaninov a Mosca, i simbolisti come Skrjabin o Medtner e il modernismo che vide protagonisti Prokof’ev e altri compositori”.


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