Prospettiva Pasolini, è il titolo del progetto con cui Perugia rende omaggio all’intellettuale a cento anni dalla nascita. Il programma d’iniziative, che proseguirà fino al prossimo giugno, realizzato grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi e l’Assessorato alla Cultura del Comune del capoluogo umbro, ha preso avvio sabato 5 marzo con l’inaugurazione della mostra bibliografica allestita presso la Biblioteca Augusta. Un percorso, al quale si affiancherà una seconda esposizione che aprirà i battenti l’11 marzo alla Biblioteca di San Matteo degli Armeni nel quale sarà possibile leggere quanto scritto dal Pasolini editorialista scomodo e quanto detto dal Pasolini intervistato da intellettuali come Ferdinando Camon o giornalisti come Furio Colombo (al quale rilasciò l’ultima intervista, poco prima di essere ucciso). A questo, si aggiunge una parte significativa riguardo ai contatti che legano lo scrittore, poeta e regista all’Umbria: l’amicizia con il perugino Sandro Penna, la partecipazione a una importante edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto nella quale ebbe modo di conoscere Ezra Pound, senza contare lo storico rapporto con la Pro Civitate Christiana di Assisi e il suo fondatore don Giovanni Rossi, dove avviò la stesura della sceneggiatura del film del 1964 Il Vangelo secondo Matteo. Due mostre curate da Simone Casini, Carlo Pulsoni e Francesca Tuscano, dell’Università degli Studi di Perugia.

Alle mostre si accompagnerà un ciclo di conferenze volte a indagare i molteplici aspetti dell’attività di Pasolini: dai suoi rapporti con intellettuali e scrittori (Longhi, Moravia, Pound, Penna), alla sua attività di regista caratterizzata da una profonda conoscenza dei classici antichi e medievali, al suo ruolo di opinionista sempre pronto a denunciare il genocidio culturale, antropologico, ambientale della società dei consumi. La prima conferenza, con Francesca Tuscano, è prevista il 16 marzo alla Sala dei Notari.

Oltre a questo, Prospettiva Pasolini, presenterà un progetto cinematografico originale di Vittoria Corallo, realizzato con gli studenti dell’Università degli Studi di Perugia, che si propone di osservare, alla stregua di quanto fatto da Pasolini con la periferia romana, il quartiere perugino di Ponte San Giovanni, con i suoi luoghi e i suoi abitanti.