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Preci, 'Balla la terra' tre giorni per vincere la paura e ripartire

Written by on 23/05/2017

Preci, 'Balla la terra' tre giorni per vincere la paura e ripartire

23/05/2017

PRECI- Balla la terra, è il titolo scelto per la quinta edizione di ‘Tradizioni di maggio’, il Festival di musica e cultura tradizionale organizzato dal Comune di Preci, assieme al CEDRAV (Centro di Documentazione e Ricerca della Valnerina) e a Sonidumbria, con il contributo della Regione Umbria, dell’Ecomuseo della Dorsale appenninica e Umbria Tradizioni in Cammino. La manifestazione, svoltasi dal 2010 per quattro anni consecutivi, tornerà in questo 2017 dal 26 al 28 maggio, come segnale di speranza e con la volontà di ripartire, in una delle zone maggiormente interessate dal terremoto dello scorso ottobre. Tre giorni, in cui, però, sarà il Saltarello a far ballare la terra, ossia la musica tradizionale delle quattro regioni del cratere del recente sisma che ha colpito il Centro Italia, Umbria, Marche, Abruzzo, e Lazio. Un fitto programma d’incontri, spettacoli, stage (con musicisti, cantori, suonatori, stornellatori, ricercatori, gruppi folk, editori, costruttori di strumenti), concerti, mostre mercato, passeggiate guidate, un’area di ristorazione. Come ricca sarà la proposta di corsi gratuiti e aperti a tutti, dove poter imparare a ballare il saltarello, suonare l’organetto o la zampogna di Amatrice, improvvisare gli stornelli, apprendere i canti tradizionali umbri o suonare il tamburello nelle varianti regionali.
“Dopo il sisma abbiamo voluto riproporre il festival con un valore aggiunto, racchiuso anche nel titolo forte Balla la terra -spiega il sindaco di Preci, Pietro Bellini– Con la ripresa della manifestazione, dopo tre anni -prosegue- vogliamo tracciare una linea di demarcazione fra l’evento sismico, la fase emergenziale dalla quale siamo usciti, e il percorso di ritorno alla normalità su cui ci siamo avviati. Il festival offrirà l’occasione per venire in Umbria e conoscere da vicino la realtà dei nostri territori, di Norcia, Preci e Cascia, riscoprendo i suoi tesori d’arte, i suoi saperi e i suoi sapori”.
Balla la terra, non sarà solo un modo per esorcizzare la paura del terremoto, presente nella storia di questa zona, ma, soprattutto, un grande incontro dedicato alle tradizioni popolari sottolinea, invece, il responsabile artistico del Festival, Marco Baccarelli– A Preci si ritroveranno tutti i soggetti che ruotano attorno al folk, dai gruppi spontanei ai cantori tradizionali delle serenate, dai musicisti professionisti agli accademici universitari.  Inoltre, coinvolgendo le altre regioni interessate dal sisma abbiamo verificato come le tradizioni orali presenti siano simili e come lo stesso saltarello, cantato, ballato e suonato, sembri essere il denominatore comune che lega, oltre al terremoto, le comunità di queste zone del Centro Italia”.
Ospiti speciali della tre giorni, i musicisti e i cantori del Carpino Folk Festival, una delle più importanti rassegne italiane dedicate alle tradizioni popolari, per portare la solidarietà della Puglia alle regioni colpite dal sisma; questo, avverà venerdì 26 maggio (alla presenza di etnomusicologi ed esperti dell’Università di Perugia), nel corso di una tavola rotonda sul tema  Vecchie e nuove tradizioni per la ricostruzione, in programma alle ore 16, e con il concerto Chi salta e chi balla con Trainanà e Cantori di Carpino, alle 21.30.
 
 


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