PERUGIA – È finito intorno alle 19 di ieri il vertice tra Nestlé e sindacati per trovare nuove soluzioni agli esuberi richiesti dalla multinazionale. Scartata l’idea del polo logistico, un buon compromesso per recuperare alcuni posti di lavoro potrebbe essere l’insourcing, cioè il recupero di alcuni servizi attualmente appaltati a ditte esterne. A spiegare la posizione dell’azienda è stato Luigi Toia, direttore delle relazioni industriali di Nestlé: “Il primo obiettivo è una fabbrica efficiente, e siamo pronti ad ascoltare e discutere possibilità che allarghino la base occupazionale”. Tra queste però non rientra la piastra logistica, giudicata antieconomica. Si procederà quindi con l’internalizzazione dei servizi, grazie alla quale sarà possibile recuperare ore di lavoro utili per ridurre gli esuberi.«Nei prossimi giorni – ha specificato Luca Turcheria della Rsu Perugina – verrà aperto un dossier in fabbrica per verificarne numeri e fattibilità». Prossimo incontro il 6 novembre, mentre il vertice al Ministero per lo sviluppo economico è previsto per il 9.
L’azienda Un tavolo tecnico per valutare le proposte di “insurcing” presentate dai sindacati che mirano a ridurre gli esuberi (340) previsti alla Perugina di San Sisto è stato concordato dalle stesse organizzazioni dei lavoratori e dalla Nestlè nel confronto che si è svolto ieri fino a tarda sera nella sede di Confindustria. A riferire alcuni contenuti sono oggi i giornali locali. La proposta dei sindacati mira in particolare alla riduzione dei servizi esternalizzati, come la logistica e la gestione del magazzino. L’ azienda si è quindi detta disponibile a discutere in tale ambito a un tavolo tecnico che valuti la fattibilità delle proposte e il percorso da fare. La Nestlé ha dichiarato invece non praticabile, allo stato delle cose, l’ ipotesi di creare alla Perugina un polo della logistica dell’ intero gruppo. Ritenuta non fattibile per questioni tecniche dalla stessa azienda.
Proposta La Nestlé ha comunque dato la propria disponibilità a sedersi a un eventuale Tavolo tecnico istituzionale per approfondire la proposta dei sindacati. Durante la riunione è stato registrato un “clima costruttivo” da entrambe le parti che mira a trovare le migliori soluzioni per il sito produttivo umbro. Già dal precedente confronto infatti la Nestlé ha bloccato il piano sociale per la gestione degli esuberi mentre i sindacati hanno sospeso ogni forma di agitazione. Il lavoro nello stabilimento di Perugia si svolge quindi ora a pieno regime, considerando anche che in questo periodo dell’ anno viene registrata la massima richiesta di cioccolato da parte del mercato. Le parti torneranno a confrontarsi il 6 novembre in Confindustria, a Perugia, e il 9 al ministero dello Sviluppo economico, a Roma.