Perugia, maxioperazione contro la pirateria audiovisiva
Written by enricotribbioli on 11/11/2022
Perugia, maxioperazione contro la pirateria audiovisiva
Anche il capoluogo umbro coinvolto nell'operazione della Polizia coordinata dalla Procura di Catania
11/11/2022
Ha interessato anche Perugia una vasta operazione della Polizia di Stato contro la pirateria audiovisiva, coordinata dalla Procura distrettuale di Catania sul territorio nazionale.
I centri operativi Sicurezza cibernetica della Polizia postale hanno eseguito perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale nei confronti di appartenenti a una presunta associazione per delinquere di carattere transnazionale, finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti diversi dai contanti danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici, accesso abusivo ad un sistema informatico, truffa, ricettazione, spaccio di sostanza stupefacente, omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio.
L’operazione contro la pirateria audiovisiva, denominata Gotha, ha fatto luce sul settanta per cento di streaming illegale nazionale che coinvolge oltre novecentomila utenti con profitti di milioni di euro al mese.
L’operazione, ha visto il coinvolgimento anche del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Perugia che ha eseguito una perquisizione nei confronti di un 46enne residente nell’hinterland perugino. In particolare, questi aveva il compito di provvedere all’acquisizione e gestione della clientela interessata ai prodotti illegali commercializzati dall’organizzazione criminale.
Considerata la delicatezza dell’operazione, gli agenti che sono intervenuti hanno finto di essere ufficiali giudiziari incaricati di una notifica di atti, al fine di poter accedere velocemente all’interno dell’abitazione. Il proprietario di casa, è stato così sorpreso dagli operatori, in una stanza trasformata in centrale illegale di streaming, nella quale venivano gestiti e conteggiati i profitti derivanti dagli abbonamenti.
Al termine dell’attività il 46enne è stato denunciato in stato di libertà mentre i computer, i telefoni e la strumentazione informatica di ultima generazione, che erano ancora in funzione all’atto della perquisizione, sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione della Procura di Catania.