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Perugia, Compignano in festa per la sua 'Fondazione'

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Perugia, Compignano in festa per la sua 'Fondazione'

31/05/2017

PERUGIA- «Le sorprese non finiscono mai… Io mi aspettavo un invito a pranzo, non tutta questa festa…, perché mi era stato fatto da tempo, prima della nomina a presidente della Cei da parte di papa Francesco. Io resto uno di voi, il vostro pastore, e il pastore è quello più vicino e parente del suo gregge e continuerò ad esserlo. Certo, cresce il mio servizio per la Chiesa italiana alla quale non farò mancare il mio contributo, ma nella Diocesi, finché il Papa vorrà, mi impegnerò con tutte le mie forze ad essere il più vicino possibile ai miei preti e alla mia gente». Così il cardinale Gualtiero Bassetti nel commentare con gioia la festosa accoglienza a lui riservata, domenica dell’Ascensione, all’ora di pranzo, da oltre 300 abitanti del piccolo ma vivace borgo di Compignano, nel comune di Marsciano, immerso nel verde delle colline umbre.

 Compignano: dai cardinali Monaldi e Pecci al cardinale Bassetti nel segno delle opere sociali per il bene comune.

L’occasione è stata l’inaugurazione delle attività della “Fondazione Compignano”, avvenuta con un pranzo nella piazza del borgo, all’ombra del campanile restaurato di recente, di epoca “leonina”, risalente insieme alla chiesa di San Cristoforo all’episcopato perugino del cardinale Gioacchino Pecci. Il futuro papa Leone XIII volle edificare o ristrutturare luoghi di culto nelle zone rurali vicino alla gente, nell’intuire l’urgenza di provvedere alle necessità religiose, soprattutto di tipo devozionale mariano, e sociali (all’epoca non c’erano luoghi dove incontrare la popolazione) del mondo contadino al quale era molto legato.

Il cardinale Bassetti ci teneva ad esserci, perché ha seguito passo passo la nascita di questa benemerita “Fondazione”, creata da un felice e, si spera vincente, connubio tra l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, la Parrocchia di Compignano e un privato, la famiglia di Maria e Augusto Coli, già titolare dell’azienda “Dental Trey” con sede a Fiumana di Predappio (Fo). Dal 1981 in poi la famiglia Coli ha dato lavoro a oltre 230 persone ed è stata sempre sensibile al sociale, facendosi carico anche delle difficoltà di tante semplici persone. Maria e Augusto Coli hanno fatto la “gavetta” e, una volta collocatisi in «libertà-riposo» nel cedere la loro florida azienda a una multinazionale statunitense, sono ritornati nel loro paese d’origine, Compignano. Hanno messo a disposizione la loro esperienza imprenditoriale e non poche delle loro risorse materiali per rilanciare socialmente, culturalmente e spiritualmente Compignano, già feudo dei marchesi Monaldi. Fu questa nobile famiglia a dare lustro al borgo, dove aveva un palazzo (oggi di proprietà di un privato), residenza di campagna del cardinale Benedetto Monaldi (1588-1644), sepolto nella chiesa di Santa Maria Nuova in Perugia. A richiamare l’attenzione sulla memoria storica di questo cardinale, vissuto tra il XVI e il XVII secolo, è stato l’ex sindaco di Marsciano e attuale consigliere regionale Gianfranco Chiacchieroni nel donare al cardinale Bassetti una copia del volume I Marchesi Monaldi signori del castello di Migliano 1380-1937 di Lidia Mazzerioli e Clara Menganna edito dal Comune di Marsciano nel 2009.

Le rendite agricole e quelle dei mulini dei marchesi Monaldi servirono anche a finanziare l’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, quasi a testimoniare che dalla terra di Compignano, da secoli, germogliano opere sociali per il bene comune. Un aspetto che non è passato inosservato al cardinale Bassetti, un «pastore sociale» – così è stato definito anche dai cittadini di questo borgo -, attento alle istanze della gente e prodigo ad accogliere progetti come quello della “Fondazione Compignano”. «Questa “Fondazione” è l’esempio concreto dell’incontro di più realtà socialmente impegnate come la Chiesa – ha detto il porporato –, chiamata anch’essa ad attuare la Dottrina sociale che trae origine dalla Rerum novarum. La storica enciclica di Leone XIII è stata pensata dal Papa “riformatore e sociale” dopo essere stato a contatto anche con il mondo rurale umbro nei suoi 32 anni di episcopato perugino». Anche il privato che ha le possibilità, ha evidenziato il presule, «è chiamato a fare la sua parte per il bene comune». Augusto Coli con la sua famiglia è un esempio, impegnato a svolgere un ruolo non secondario nella “Fondazione”, quello di presidente. «Ad Augusto va dato il merito – ha detto Bassetti – di voler far rivivere il bel borgo di Compignano e per questo lo ringraziamo molto». Inoltre, «come non apprezzare l’interessamento-sostegno al progetto della “Fondazione” da parte del Comune di Marsciano e di tutte quelle Istituzioni pubbliche e realtà imprenditoriali private che vorranno aderirvi».

 La finalità principale della “Fondazione”.

La “Fondazione Compignano” ha come finalità principale quella di gestire il patrimonio immobiliare della Curia arcivescovile e della Parrocchia, recentemente restaurato grazie alla famiglia Coli, primo tra tutti il campanile messo in sicurezza a seguito del sisma del 2009, le cui campane sono tornate a risuonare di recente, quasi a segnare l’inizio della “rinascita” di Compignano. Nel borgo si trova l’antico complesso edilizio contiguo alla chiesa poggiante su mura medioevali, un’ala del quale già ristrutturata è utilizzata anche per favorire una maggiore aggregazione e ampliamento delle offerte socio-educative per gli adolescenti e le loro famiglie da parte dell’Oratorio parrocchiale e Circolo ricreativo ANSPI.

 Il plauso e il sostegno dell’Istituzione pubblica alla “Fondazione”.

La “Fondazione Compignano”, fin prima dell’avvio ufficiale delle sue attività, è riuscita a coinvolgere privati cittadini e imprenditori della zona, oltre all’Amministrazione comunale di Marsciano. Il sindaco Alfio Todini, intervenuto al pranzo inaugurale, ha annunciato che il Comune farà la sua parte nel presentare, entro il mese di giugno, un progetto di riqualificazione del borgo con l’auspicio di ottenere anche i finanziamenti Ue. Il primo cittadino ha molto apprezzato l’impegno della famiglia Coli, della Chiesa e di quanti vorranno far parte di questa “Fondazione”. «E’ una novità importante nella nostra regione – ha commentato il sindaco –, perché non ci sono molte di queste esperienze che rappresentano l’unità, la coesione, la progettazione del loro futuro. Il Comune darà il suo supporto a questo patrimonio associativo che valorizza il protagonismo dei cittadini e il senso di unione della comunità».

 Un progetto di valorizzazione e tutela…, che darà anche delle opportunità di lavoro.

A illustrare cosa intende fare la “Fondazione Compignano”, incoraggiata dal cardinale Bassetti insieme al direttore dell’Ufficio diocesano amministrativo, don Riccardo Pascolini, e al parroco, don Mario Bini, è stato il suo presidente, Augusto Coli, nel ricordare la “convenzione” sottoscritta da lui con la Curia lo scorso febbraio: «Questa “Fondazione” intende sostenere e valorizzare il paese di Compignano promuovendo la tutela, conservazione e conoscenza del patrimonio storico, culturale, ambientale e artistico di Compignano…, realizzando iniziative culturali, eventi, manifestazioni e rievocazioni di carattere storico, musicale e teatrale e di recupero delle antiche tradizioni». Inoltre, «promuovere la coesione e l’inclusione sociale della popolazione di Compignano, con particolare attenzione alle fasce più deboli, realizzando e promuovendo iniziative volte a favorire l’integrazione e l’aggregazione dei cittadini e sostenere le persone in condizioni di svantaggio economico e sociale». La “Fondazione” darà anche delle opportunità di lavoro, soprattutto ai giovani, nel settore dell’accoglienza turistica e nel recupero e utilizzo di un complesso edilizio parrocchiale di oltre 800 metri quadrati.

 La “Fondazione”, futuro dei giovani, nata non per riparare le mura ma per il bene comune…, esempio di altruismo.

Significativo quanto è stato detto da don Riccardo Pascolini, presente anche come responsabile del Coordinamento Oratori perugini ed umbri, e da don Mario Bini. Il primo si è soffermato sul campanile che «è diventato il logo della “Fondazione Compignano” – ha detto don Pascolini –, ed oggi, nel giorno dell’Ascensione, il campanile ci indica il Cielo. Quindi, ogni progetto che si fa in terra ha sempre un’indicazione verso il Cielo per la sua buona riuscita, oltre a raccogliere attorno a sé la più ampia partecipazione e volontà delle persone. E’ una benedizione del Cielo avere quasi sotto il campanile la sede del Circo ANSPI frequentato soprattutto da giovani, la speranza di Compignano».

 Il parroco don Bini ha sottolineato che «la “Fondazione” non è nata per riparare le mura, ma per il bene comune di questo borgo affinché i suoi progetti si possano realizzare. La “Fondazione” ha bisogno che ciascuno di noi, con le proprie potenzialità, porti il suo contributo, perché a criticare siamo tutti capaci. Bisogna, invece, saper costruire anche dove il piano è poco sicuro mettendoci la buona volontà, l’impegno, l’altruismo che sta scomparendo dalla nostra società…, perché insieme si possono fare tante cose buone e giuste».


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