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Nuovo allarme di Coldiretti Umbria per i danni provocati dai cinghiali 

Written by on 24/07/2023

Nuovo allarme di Coldiretti Umbria per i danni provocati dai cinghiali 

Preoccupazione da parte dell'associazione degli agricoltori per raccolti distrutti ed incidenti stradali provocati

24/07/2023

allarme cinghiali

Nuovo allarme di Coldiretti Umbria per l'invasione di cinghiali

Sembra non esserci pace per gli agricoltori umbri che dopo i danni climatici alle produzioni e penalizzati dall’aumento dei costi, continuano a subire le razzie dei cinghiali che minacciano sempre più da vicino anche le città. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria che specie in questo periodo dell’anno continua a raccogliere segnalazioni degli imprenditori che vedono distrutto in poco tempo il lavoro di intere annate, dai cereali al mais e girasole, ma anche orticole e uva, con la presenza degli ungulati segnalata sempre più spesso pure all’interno delle città. Da Perugia a Gubbio, da Spoleto, al ridosso anche della pista ciclabile a Terni.

Serve rafforzare l’impegno a tutti i livelli, per agevolare ogni possibile iniziativa e attività che contenga la presenza dei cinghiali, che non solo distruggono semine e raccolti degli agricoltori, ma si spingono sempre più vicino alle zone frequentate dai cittadini, con crescenti rischi sanitari, per la sicurezza e la viabilità.

I danni provocati dai cinghiali

Nelle campagne, riferisce Coldiretti,  la presenza dei cinghiali spinge alla chiusura le imprese, con evidenti danni all’economia regionale, amplificando pure i problemi connessi al dissesto idrogeologico provocato dall’abbandono delle attività agricole. Serve una svolta decisiva sul contenimento della specie con interventi mirati e su larga scala,  puntando anche a potenziare la formazione per il personale preposto, ma pure, come richiesto da tempo, mettere a punto la filiera locale del cinghiale per la commercializzazione e tracciabilità delle carni, che stenta a decollare e che necessita di maggior chiarezza e organicità.

La situazione, è, ormai, ben oltre i limiti di guardia, per questo serve ampliare gli sforzi per risolvere questa piaga che si protrae da troppi anni.

Necessarie misure urgenti

Ma occorre un impegno continuo, tenuto conto che la proliferazione e le devastazioni dei cinghiali non conoscono soste. Si tratta di un’emergenza, che compromette la sopravvivenza delle imprese impattando su economia, sicurezza, ambiente e salute, con rischi anche per gli allevamenti con la diffusione della peste suina africana. Senza la presenza degli agricoltori, spinti all’abbandono per l’assedio delle specie selvatiche, conclude Coldiretti, si perderebbero i primi custodi e manutentori del territorio, lasciato sempre di più alla mercé dei cambiamenti climatici e di quei fenomeni di devastazione che purtroppo con frequenza ormai sistematica colpiscono il nostro Paese.


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