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Vertenza Indelfab: altri sei mesi di cassa integrazione per i lavoratori

Written by on 11/08/2021

Vertenza Indelfab: altri sei mesi di cassa integrazione per i lavoratori

Posticipato il nuovo e pesante taglio occupazionale per i 537 lavoratori coinvolti tra Marche (Fabriano) e Umbria (Gaifana)

11/08/2021

Indelfab

Lo stabilimento di Fabriano della Indelfab (ex JP Industries)

Nella vertenza Indelfab di Fabriano – cioè la ex Jp Industries, erede della Antonio Merloni – i licenziamenti collettivi sono differiti di almeno sei mesi. È arrivata, infatti, la conferma che i curatori fallimentari Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci potranno chiedere ulteriori sei mesi di cassa integrazione per cessazione di attività finalizzata a scongiurare i licenziamenti, senza costi aggiuntivi a carico della procedura fallimentare. L’ammortizzatore sociale, in scadenza a novembre 2021, potrà restare così in vigore fino a maggio 2022.

L’incontro di oggi

È il risultato dell’incontro che si è svolto stamattina, da remoto, fra i rappresentanti dei ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, quelli delle Regioni Marche e Umbria, delle parti sociali e degli stessi curatori fallimentari. Posticipato, dunque, il nuovo e pesante taglio occupazionale nel fabrianese e dintorni per i 537 lavoratori coinvolti nella vertenza: 275 a Fabriano, nello stabilimento di Santa Maria, e 262 in Umbria, in quello di Gaifana, in provincia di Perugia. I curatori ritireranno la procedura di mobilità e poi avanzeranno in maniera ufficiale richiesta di esame congiunto al ministero del Lavoro per ottenere ulteriori sei mesi di cassa integrazione per cessazione di attività finalizzata a scongiurare i licenziamenti.

Il commento dei sindacati

“Si tratta di un risultato significativo – commentano in una nota congiunta i rappresentanti di Fim-Fiom-Uilm di Marche e Umbria – poiché da una parte porta ossigeno a livello sociale in un territorio già in estrema difficoltà, dall’altro consente di allungare i tempi in vista di eventuali soggetti che manifesteranno interesse riguardo la vicenda Indelfab di Fabriano che, come ribadito nel corso della riunione odierna vanta ancora un potenziale strategico e industriale rilevante”.

L’impegno di Mise e Regioni

Il Mise (cioè il ministero dello Sviluppo economico) e le Regioni Marche e Umbria hanno confermato che, ciascuno per le proprie competenze, sfrutteranno questo ulteriore lasso di tempo per un’intensa attività di ricerca finalizzata a individuare investitori italiani ed esteri interessati a un progetto di reindustrializzazione e per politiche attive del lavoro.

L’intervento dell’on. Verini (Pd)

“L’accordo raggiunto presso il ministero del Lavoro sulla vertenza Indelfab (ex- Merloni) è una buona notizia”, secondo l’on. Walter Verini (Pd). “Il ritiro dei licenziamenti e l’ulteriore proroga della cassa integrazione straordinaria sono risultati che possono consentire di lavorare ancora per soluzioni e piani industriali credibili, in grado almeno di dare risposte di occupazione e lavoro in quell’area così colpita in questi anni”, aggiunge. “Credo sia giusto darne atto al ministero del Lavoro – continua Verini – che, su input dello stesso ministro Orlando, si è impegnato per questo obiettivo. Ora è necessario che le Regioni Umbria e Marche, lo stesso ministero dello Sviluppo economico riprendano in mano, d’intesa con lavoratori, sindacati e Comuni, ogni tentativo per favorire iniziative imprenditoriali e industriali e garantire un futuro in quelle realtà”.

Soddisfazione dalla sottosegretaria Accoto (M5s)

“L’accordo è una ottima notizia perché consente di avvalersi dello strumento previsto dall’art. 45 del decreto-legge n. 73 del 2021, che prevede una proroga di sei mesi della cassa integrazione per cessazione per le aziende che abbiano particolare rilevanza strategica sul territorio. La prosecuzione dell’ammortizzatore fino a maggio 2022 consente di evitare la procedura di mobilità per 537 lavoratori”. È il commento della senatrice del Movimento 5 Stelle Rossella Accoto, sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali. Ora insieme alla Regione dovremo lavorare per il re-skilling di queste persone e per un auspicabile reinserimento nel tessuto lavorativo marchigiano”, conclude Accoto, ricordando l’impegno delle istituzioni regionali per le politiche attive da mettere in campo e quello del Mise nel ricercare potenziali partner per un serio progetto di reindustrializzazione.


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