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La morte di Papa Benedetto XVI: oggi i funerali in Vaticano

Written by on 31/12/2022

La morte di Papa Benedetto XVI: oggi i funerali in Vaticano

Dopo tre giorni di camera ardente, con oltre 159mila persone, oggi l’ultimo saluto al papa emerito

31/12/2022

Papa Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI

È morto sabato 31 dicembre, nella sua stanza nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, Papa Benedetto XVI. A dare la notizia è stato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Dalla mattina di lunedì 2 gennaio, il corpo del pontefice nella Basilica di San Pietro è stato esposto in Vaticano per il saluto dei fedeli: tre giorni di camera ardente, con oltre 159 mila persone a rendergli omaggio. I funerali sono stati celebrati giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in Piazza San Pietro, presieduti da Papa Francesco. Negli ultimi giorni Papa Francesco aveva fatto più appelli alla preghiera per il Papa emerito Benedetto a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Joseph Ratzinger, che avrebbe compiuto 96 anni il prossimo 16 aprile, si è aggravato a causa dell’avanzare dell’età. Se nelle ultime ore la situazione sembrava essere sotto controllo, seguita costantemente dai medici, proprio sabato mattina la notizia è sembrata colpire tutti di sorpresa. Tante le personalità laiche e religiose che, da tutto il mondo, stanno esprimendo il loro cordoglio per la morte di Papa Benedetto.

L’omelia di Papa Francesco

“Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”. Si è conclusa con queste parole l’omelia di Papa Francesco per i funerali del Papa emerito Benedetto XVI, in una piazza San Pietro gremita di fedeli fino all’inverosimile. L’omelia è tutta dedicata alle ultime parole pronunciate sulla croce, “il suo ultimo sospiro – ha esordito il Papa –, capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli”. “Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore”, ha spiegato il Papa: ”’Guarda le mie mani’, disse a Tommaso, e lo dice ad ognuno di noi. Mani piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso”. “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” – ha proseguito Francesco citando le ultime parole di Gesù – è l’invito e il programma di vita che sussurra e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù. Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: ‘Tu mi appartieni… tu appartieni a loro’, balbetta il Signore; ‘tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore. Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue’. È la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi. Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge”. “Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità”, l’esempio scelto dal Papa: “In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia. Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio: ‘Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza’. Dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo, nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce né assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compirà la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”.

Le prime reazioni

Un meraviglioso testimone dell’amore cristiano

“Vorrei esprimere la mia personale riconoscenza e gratitudine per il grande servizio che Joseph Ratzinger ha dato alla Chiesa universale nel corso della sua vita. Un servizio reso con grande umiltà, senza chiedere niente per sé stesso e che ha svolto per tantissimi anni assumendo molti incarichi di responsabilità: come sacerdote, come professore, come Arcivescovo, come Prefetto per la Congregazione per la Dottrina della fede e, infine, come Papa” . Lo sottolinea il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve e già presidente delle Cei, nell’apprendere la notizia della morte del Papa emerito Benedetto XVI. “In definitiva, Benedetto XVI -conclude Bassetti- è stato un grande pensatore cattolico, un autentico servitore della barca di Pietro e, soprattutto, un meraviglioso testimone dell’amore cristiano. Un amore che non è sceso a compromessi con il mondo e che è stato testimoniato con semplicità, purezza e mitezza”.

Un ricercatore umile, coraggioso e appassionato della verità

“Alla notizia della morte di Benedetto XVI, scrivo a voi per raggiungere le comunità cristiane della Diocesi. Con tutta la Chiesa affidiamo il Papa emerito alla misericordia del Dio di Gesù Cristo, a cui ha consacrato tutta la sua vita e la sua missione. Ha servito la verità, ne è stato ricercatore umile, coraggioso e appassionato; ci ha ricordato – spesso inascoltato e incompreso – la centralità della dignità umana, il significato della libertà, la grandezza dell’amore: quello di Dio e quello dell’uomo, inscindibilmente uniti. È grazie anche alla testimonianza di quest’uomo fragile e forte, che possiamo guardare avanti con la fiducia che il Signore cammina con noi e ci avvolge della sua bontà». Lo ha scritto l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve mons. Ivan Maffeis ai sacerdoti e ai diaconi nell’apprendere la notizia del ritorno alla Casa del Padre del Papa emerito Benedetto XVI, dando disposizione ai parroci affinché «in tutte le celebrazioni di sabato 31 dicembre e domenica 1° gennaio, si inserisca la seguente intenzione nella Preghiera Universale: Signore, nel ringraziarti per il dono di papa Benedetto XVI, che ha presieduto nella carità la tua Chiesa, ti chiediamo di offrirgli la giusta ricompensa promessa ai fedeli operai del Vangelo, rendendolo partecipe della liturgia del Cielo. Preghiamo. A rendere omaggio a Papa Benedetto XVI anche il presidente della Conferenza Episcopale Umbra e vescovo di Spoleto -Norcia, monsignor Renato Boccardo e il vescovo di  Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, intervenuti nel programma Xl News di Umbria Radio.

Il cordoglio dei sindaci di Terni, Amelia e Foligno

Ha affidato il suo saluto al Papa emerito ad un post sul suo profilo Facebook, il sindaco di Terni, Leonardo Latini che ha preso in prestito proprio le parole che Benedetto XIV pronunciò il 24 aprile 2005 per la messa di inizio mandato: “Egli varcava la soglia verso l’altra vita – entrando nel mistero di Dio. Ma non compiva questo passo da solo. Chi crede, non è mai solo – non lo è nella vita e neanche nella morte”. Riposa in pace, Papa Benedetto XVI. Un semplice post con una foto di Benedetto e poche parole di saluto, anche per la sindaca di Amelia Laura Pernazza, presidente della provincia di Terni: “Riposa in pace, Papa Benedetto XVI”. “Il Signore accolga nel suo regno il grande Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger” il post del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini.

” Benedetto, una scelta chiara nel nome che ne ha segnato l’opera” : il ricordo del sindaco di Norcia

Ricordiamo il cardinale Ratzinger vicino alla nostra città, terra Natale del Santo che ha ispirato la missione del suo Pontificato. Lo ricordiamo in particolare a Norcia, in occasione della Festa di San Benedetto del 21 marzo 2003, quando celebrò il solenne pontificale insieme al nostro Vescovo Riccardo Fontana ed alla Comunità Monastica.

Il cardinale Joseph Ratzinger, nominato al soglio pontificio nell’aprile 2005 quando il Mondo piangeva sgomento Giovanni Paolo II, decise di appellarsi Benedetto esaltando, così si espresse,  la straordinaria figura del grande Patriarca del monachesimo occidentale Benedetto da Norcia.

“Ricordo che in quello stesso anno, la fiaccola benedettina fece tappa in Russia, a Mosca ed assolveva al difficile compito di gettare un ponte con la Santa Ortodossia. In occasione del ricevimento in Piazza San Pietro il 6 luglio 2005, ebbi l’onore di consegnargli al neo eletto Pontefice una preziosissima Icona per conto di Alessio II di Russia, che me la consegnò a Mosca poco prima della sua scomparsa, così come una cartolina che mi diede il fratello Georg a Marktel in Baviera, sua città Natale, dove quello stesso anno, in onore al Papa, la Fiaccola venne accolta.

Chiamarsi Benedetto, insomma, fu una scelta forte, chiara e netta, che contribuì a rimarcare come la figura del nostro Santo Patrono costituisse, e costituisca ancora, un fondamentale punto di riferimento per l’unità dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà. È questa anche la missione che portiamo avanti ogni anno, con la Fiaccola Benedettina insieme alle città di Subiaco e Cassino con cui, nell’edizione 2023, ne faremo certamente memoria” .

Così il Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno in una nota.

 (Servizio in aggiornamento)


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