È durata circa un anno l’indagine della Guardia di finanza di Foligno che ha portato alla denuncia per usura di due coniugi della provincia di Perugia che avrebbero applicato tassi usurari oltre il 300%. Nel corso degli accertamenti, il gip di Spoleto ha anche emesso misure cautelari con il sequestro di beni per un valore di 240 mila euro. A fronte di un prestito di circa 60 mila euro, concesso ad un imprenditore residente fuori regione, i due ne avrebbero pretesi poco meno di 250mila. La conoscenza tra i tre, sarebbe avvenuta nell’ambito di attività lavorative, essendo anche la coppia impegnata nel mondo dell’imprenditoria. Secondo i finanzieri, la coppia avrebbe chiesto la restituzione dei soldi con tassi troppo elevati, considerati usurari e usando tecniche estorsive”. I due soggetti, infatti, avrebbero ripetutamente minacciato di morte l’imprenditore e la sua famiglia, spingendosi, in una occasione, in un tentativo di speronamento dell’auto dell’uomo. In un comunicato, la Guardia di finanza spiega come l’usura contestata agli indagati, abbia assunto il ruolo di “reato spia”. Dai successivi accertamenti patrimoniali sui coniugi, infatti, i finanzieri hanno verificato una sproporzione tra il significativo patrimonio immobiliare posseduto e i redditi percepiti. Gli indizi raccolti hanno permesso di accertare che gli indagati, grazie alle somme provenienti da condotte illecite, erano riusciti a comprare fabbricati e terreni nella città della Quintana. Da qui è scattato il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, delle somme depositate sui conti correnti e di tre immobili, tra cui l’abitazione di residenza con le relative pertinenze ed un’altra casa alla periferia folignate, per una valore complessivo di circa 240 mila euro.