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Festival dei Due Mondi, presentata la 67esima edizione

Written by on 13/03/2024

Festival dei Due Mondi, presentata la 67esima edizione

Dal 28 giugno al 14 luglio, oltre 600 artisti per 60 spettacoli: da Adjani ad Hannigan e Baricco

13/03/2024

Festival dei Due Mondi

Piazza Duomo di Spoleto, cornice dei principali eventi del Festival dei Due Mondi

Il Festival dei Due Mondi di Spoleto presenta il cartellone della 67esima edizione. Apre Isabelle Adjani, torna Alessandro Baricco, chiude l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Barbara Hannigan mentre l’opera esordisce al chiuso, “così da evitare la pioggia dell’anno scorso”, con L’Arianne auf Naxos di Richard Strauss, ma ci sarà anche Orfeo ed Euridice di Chistoph Willibad Gluck di Damiano Michieletto.

La città di Spoleto anche quest’anno sarà travolta dal 28 giugno al 14 luglio dall’onda creativa del festival diretto da Monique Veaute, in cui serpeggia l’idea del mito in tutte le sue forme, sempre fortemente sostenibili come dimostra il bel manifesto realizzato per la seconda volta nella storia da una donna, Chiara Camoni, a cui sarà anche dedicata una personale nei Musei civici della città.

Focus anche su Giorgio Ferrara, direttore dal 2008 al 2020 “che il festival lo ha anche salvato”, sottolinea Veaute, con una mostra e un documentario, Love letters to Giorgio.

Ma la 67sima edizione del Festival dei Due Mondi è molto di più, come hanno spiegato stamattina in una conferenza stampa Andrea Sisti, presidente della Fondazione e sindaco della città, Paola Agabiti, assessore cultura e turismo regione Umbria, e Paola Macchi, direttrice amministrativa e organizzazione generale.

I numeri del 67esimo Festival dei Due Mondi

Più di sessanta spettacoli, di oltre trenta compagnie, in diciassette giorni. Saranno coinvolti seicento artisti da venti paesi in venti luoghi della città, che saranno non solo i teatri ma anche le strade, le piazze e persino le finestre. Una grande festa per tutti che l’anno scorso ha visto 75mila presenze, e 732mila euro di incasso, con 138mila presenze nel corso della manifestazione.

Torna anche l’appuntamento con i concerti di Mezzogiorno, il teatro “di attori e di testo”, spiega ancora Veaute con Leonardo Lidi che conclude la trilogia di Cechov, e Davide Ena tra l’altro, quello musicale con Jeanne Candel, la sperimentazione nella danza con tra gli altri Mehdi Kerkouche, Yoann Borgeois, e Friedmann Vogel, la musica in tutte le sue forme da Oneohtrix Point Never, a Baldwin Giang al jazz di Lizz Whright. Nasce, anzi, lo spazio a tarda sera del Jazz Club.

Non mancano le iniziative della Fondazione Carla Fendi, con gli Science talks, il premio Stem e la mostra Legami. Così come i progetti in collaborazione con la Rai per la sostenibilità, come La cultura rompe le sbarre che promuove percorsi teatrali all’interno della realtà carceraria, curati dall’associazione #SineNOmine.


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