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Donne e pace: l’abbraccio tra le dipendenti russo-ucraine della Deltafina

Written by on 08/03/2022

Donne e pace: l’abbraccio tra le dipendenti russo-ucraine della Deltafina

Il messaggio di pace di Irina, Inna e Alona nella giornata internazionale della donna

08/03/2022

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L'abbraccio tra Irina, Inna e Alona dipendenti della Deltafina

La pace passa per le donne: è quanto accade allo stabilimento della Deltafina di Ospedalicchio di Bastia Umbra dove, martedì 8 marzo, Irina, russa di Ivanovo (città a trecento chilometri da Mosca), Inna di Khmelnytskyi (Ucraina), e Alona di Donetsk (Donbass), che ogni giorno lavorano fianco a fianco, si  sono abbracciate per dimostrare che la pace tra i due popoli è possibile.

Una cerimonia piccola ma densa di emozioni

Dal palco allestito nello stabilimento della società di trasformazione e vendita del tabacco, le tre dipendenti hanno lanciato un messaggio di pace per l’Europa colpita dal conflitto russo-ucraino, alla presenza del presidente di Deltafina, Domenico Cardinali, della sindaca di Bastia Paola Lungarotti e del presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei Deputati, l’onorevole Filippo Gallinella, hanno testimoniato che la pace è possibile. Нет войне! Ні війні! No war! No alla guerra. Il messaggio in quattro lingue: russo, ucraino, inglese e italiano lanciato dal palco dal quale hanno parlato le tre donne. “Le guerre, tutte le guerre sono un orrore, non ci si può voltare dall’altra parte – dice Irina -. Siamo particolarmente vicini al dramma della popolazione ucraina che soffre, oppressa dalle bombe e dalla paura. Ci auguriamo che prevalga il dialogo, la mediazione e si raggiunga presto la pace”. “Una guerra che non è partita per volontà del popolo, ma per la brama di potere – sottolinea Inna -. Stanno cercando di mettere l’uno contro l’altro due popoli che fino all’altro ieri erano uniti tra loro. Spero che torni presto la pace nel mio paese e che la situazione possa risolversi nel migliore dei modi per scongiurare la perdita di altre vite umane”.
“La guerra è la cosa peggiore che abbia mai visto! – dice Alona, scappata dal Donbass nel 2016 -. Una granata è piombata sopra la mia casa nel 2014 e ha lasciato un segno indelebile nella mia memoria. Ho vissuto tra i bombardamenti per un anno – racconta con le lacrime agli occhi -: esattamente un anno della mia vita nella paura e nel dolore. Per un attimo mi è sembrato di guardare la morte negli occhi. Sono sopravvissuta e sogno che coloro che ora stanno vivendo ciò che ho vissuto io, sopravviveranno”. Inna e Alona hanno raccontato la loro storia in una intervista in esclusiva in pubblicazione sul prossimo numero del settimanale La Voce.

Le donne protagoniste della pace

Tra i 220 dipendenti italiani e stranieri di 13 nazionalità diverse, del sito umbro di Deltafina, circa il 60% sono donne. L’abbraccio simbolico di pace tra tre lavoratrici nel giorno dell’8 marzo è un segno importante di quanto “le donne siano centrali nella società anche se le comunità non l’hanno ancora capito – sottolinea la sindaca di Bastia, Lungarotti -. Una semplice cerimonia, un abbraccio tra tutti noi, uomini e donne, per la pace che non è solo assenza di guerra ma una predisposizione d’animo. Tutti possiamo averla, basta desiderarla – ha detto la sindaca che ha voluto lanciare un messaggio particolare per la giornata dedicata alle donne: “Dobbiamo lavorare per abbattere ogni pregiudizio di genere. Si è persone innanzitutto, si è genere poi”. “L’odio della guerra si combatte solo con una comunità sana e rispettosa dei valori e delle diversità – sottolinea il presidente di Deltafina, Domenico Cardinali -. Mi sono domandato se fosse possibile mettere da parte le tensioni e i conflitti ed unire russi ed ucraini in un simbolico abbraccio. Ho parlato con Irina, Inna e Alona e ho trovato un’accoglienza entusiasta a realizzare questo momento metaforico di unità fra i popoli – racconta il presidente -. Condividere la propria vita in una comunità è la migliore risposta a quello che è la guerra. Se è vero che i conflitti distruggono, dividono, allontanano e creano odio, è anche vero che una comunità basata sul rispetto delle diversità reciproche è la forma migliore per rispondere a quanto sta accadendo oggi nel cuore dell’Europa” ha concluso il presidente Cardinali augurandosi un presto ritorno alla pace. “L’abbraccio sotto la bandiera della Russia e dell’Ucraina è stato un momento emozionante e che ci porta a riflettere sul fatto che il mondo può cambiare da un momento all’altro e che tutti dobbiamo lottare per mantenere la pace – ha detto l’onorevole Gallinella -. Un grande segnale è stato lanciato oggi da Deltafina: un grande abbraccio a tutto il mondo per dire lottiamo per la pace e non per la guerra”.


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