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La legge regionale su bullismo e cyberbullismo in Umbria

Written by on 09/02/2023

La legge regionale su bullismo e cyberbullismo in Umbria

Porzi (Misto): "Dovere delle istituzioni occuparsi di questi fenomeni, sempre"

09/02/2023

Bullismo e cyberbullismo in Umbria

L'iniziativa nell'ambito del progetto Moige

Martedì 7 febbraio, si è celebrata la 20° edizione del Safer Internet Day, la giornata internazionale per la sicurezza in rete. Dopo 20 anni dall’istituzione del Safer Internet Day, per volontà dell’Unione europea, la tecnologia digitale è evoluta tanto da arrivare a entrare nella quotidianità di ciascuno di noi. Occuparsi dei temi della sicurezza in rete “è una priorità sempre e non solo nella giornata del Safer Internet Day”, ha detto Ivano Zoppi, Segretario Generale Fondazione Carolina e Presidente Pepita onlus nel corso della trasmissione Mondo Migliore di Umbria Radio. A fargli eco anche Donatella Porzi, consigliera regionale del gruppo Misto: “Ritengo che le istituzioni abbiano il dovere di occuparsi dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo sempre, non soltanto quando una drammatica notizia di cronaca riaccende i riflettori sulla questione – ha dichiarato la Porzi in occasione della giornata internazionale, nella speranza che “l’Amministrazione regionale non continui ad esimersi dall’applicazione del percorso tracciato dalla legge 4/2018”. La consigliera dell’opposizione ha sottolineato come “sempre più adolescenti, giovani e giovanissimi sono vittime della violenza dei cosiddetti bulli solo per discriminazione, perché ritenuti diversi: la disabilità, il colore della pelle, un apparecchio ai denti, qualche chilo di troppo o, semplicemente, un carattere remissivo”.

I numeri del fenomeno in Umbria

“ll dato – spiega Porzi, in una nota della Regione – è in crescita, come confermano le rilevazioni del rapporto ‘Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web’ realizzato dal Moige (Movimento italiano Genitori) in collaborazione con l’Istituto Piepoli. Rapporto nel quale si evidenzia che il 54% di minori sono colpiti fisicamente o psicologicamente nella vita reale e che il 23% è vittima del cosiddetto cyberbullismo, in cui è la rete tecnologica a fornire gli strumenti che possono travolgere la vita di ragazze e ragazzi più velocemente e con maggiore forza”. “La repressione da sola non è sufficiente – sottolinea Porzi -, soprattutto perché interviene quando il danno ormai è stato procurato. Per combattere efficacemente il fenomeno è necessario prima di tutto lavorare sulla prevenzione, su una corretta educazione al rispetto dell’altro e al valore della diversità. Ed è proprio in linea con questa logica che mi sono fatta promotrice della legge regionale ‘4/2018’. Legge che rappresenta un importante passo in avanti per l’Umbria su questo tema ma che, a distanza di anni, non ha ancora avuto attuazione concreta. Con questo strumento ci siamo infatti proposti di realizzare progetti congiunti che, oltre alle istituzioni, coinvolgano i genitori, le famiglie, la scuola e gli altri contesti di formazione e socializzazione per informare i giovani sui rischi legati al bullismo e al cyberbullismo, intervenendo sulle vittime, affinché abbiano la forza di reagire e a riacquisire la fiducia nelle proprie capacità. Ma l’obiettivo è quello di intervenire anche sugli stessi bulli, spesso a loro volta vittime di qualche forma di disagio, attraverso azioni di recupero che li rendano consapevoli della gravità delle azioni commesse”. “Abbiamo messo le basi – conclude Porzi – per dare seguito ad un’azione capillare di sensibilizzazione che ha l’obiettivo di favorire la denuncia degli episodi che rimangono sommersi da parte dei ragazzi che ne sono a conoscenza, rendendo consapevoli anche gli adulti spesso ignari dei comportamenti messi in atto dai propri figli o dai propri studenti”.


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