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Covid, curva epidemica in decremento maggiore in Umbria rispetto alla media italiana

Written by on 20/01/2022

Covid, curva epidemica in decremento maggiore in Umbria rispetto alla media italiana

E' quanto risulta dall'aggiornamento settimanale del Nucleo epidemiologico regionale

20/01/2022

Covid - curva epidemica

La curva epidemica epidemica nell'ultima settimana in Umbria

In Umbria c’è una maggiore tendenza al decremento rispetto alla media nazionale. Questo il quadro che emerge dall’aggiornamento sull’andamento epidemiologico del Covid-19 elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale. La curva epidemica, come pure la media mobile a sette giorni, continua quindi a mostrare, come già evidenziato la settimana scorsa, un trend di diminuzione, come hanno spiegato Carla Bietta e Mauro Cristofori giovedì nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati contenuti nel report settimanale. “Ad un plateau della curva a livello nazionale -è stato sottolineato- l’Umbria risponde con una maggiore discesa con la curva epidemica che finalmente somiglia ad una curva e la media mobile che mostra una leggera discesa”.

Incidenza al Covid in Umbria in calo nell’ultima settimana

L’indice Rt, riferito alla giornata di mercoledì 19 gennaio, era 0,78 (a livello nazionale è 1), un indicatore, come è stato specificato, che ci dice che la curva può scendere ancora. Anche l’incidenza al Covid 19 continua a calare, con un andamento identico alla media mobile. L’incidenza settimanale mobile per centomila abitanti è pari a 1.576. “Unica classe di età in controtendenza -hanno aggiunto Bietta Carla Bietta e Mauro Cristofori- è quella tre-cinque anni che continua ad aumentare”.

In Umbria in zona bianca

“I dati ci dicono che anche questa settimana dovremmo rimanere in zona bianca”, ha dichiarato, l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto nel corso dell’incontro. I dati infatti dicono che l’occupazione delle terapie intensive è al 7.9%, con dieci posti occupati dei 127 possibili (il 10% è la soglia per la zona gialla), anche se, ha poi evidenziato Coletto, “abbiamo leggermente superato di circa un punto quella che è la percentuale di occupazione dell’area medica, composta dalla semintensiva e medicina generale”. “L’area medica è quella più interessata oggi perché le forme severe sono ridotte grazie all’intervento vaccinale” ha precisato il commissario D’Angelo.

L’obiettivo della Regione

L’obiettivo che la Regione si sta dando, ha poi affermato l’assessore, “è quello di un equilibrio difficile da mantenere ma ci stiamo riuscendo grazie all’uso delle semintensive, al coordinamento del commissario e dei presidi ospedalieri, e grazie a quello che è un monitoraggio continuo con la professoressa Mencacci che ci segnala puntualmente le varianti in arrivo. Dal Covid-madre siamo passati alla Delta e ora Omicron, con varianti che hanno comportamenti diversi ma che stiamo gestendo” ha aggiunto Coletto. L’assessore ha infine voluto sottolineare che “non abbiamo eletto nessun presidio ospedaliero ad ospedale Covid, ma stiamo distribuendo i pazienti sul territorio in modo che non ci siano punti di appoggio regionali per quanto riguarda il Covid. In questo modo – ha proseguito – non blocchiamo le attività importanti come quelle chirurgiche, oncologiche e di screening visto che l’Umbria è ancora la prima regione per screening nonostante la pandemia”.

Vaccinazioni a scuola

Inoltre, con l’augurio che sia “quanto più omogeneo possibile su tutto il territorio”, il commissario regionale per l’emergenza Covid-19, Massimo D’Angelo, ha annunciato che a breve sarà fatto il punto per definire il cronoprogramma dell’attivazione della vaccinazione a scuola. “Ho fatto specifica richiesta ai direttori dei distretti sanitari dell’Umbria per attivare l’intervento” ha aggiunto D’Angelo sottolineando che il modello sperimentale, partito per iniziativa del direttore del distretto del Trasimeno nella sede dell’istituto comprensivo di Tavernelle, con la Usl 1 che ha iniziato a somministrare il farmaco anti-Covid ai bambini dai 5 agli 11 anni, “credo che debba funzionare in tutta la regione. I direttori dei distretti – ha spiegato – stanno avviando la ricognizione su scuole e numero di bambini che le frequentano nei vari comuni umbri, perché siamo convinti che vaccinare all’interno delle scuole aumenti l’adesione”. Durante l’aggiornamento sull’andamento epidemiologico elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale, è stato anche segnalato che “tutte le fasce in età scolare hanno un’incidenza superiore alla media regionale e sono 190 oggi le classi in isolamento, soprattutto i nidi, le scuole dell’infanzia e le primarie”.


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