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Cisl Umbria: “Per il 2024 vorremmo una regione capitale della sostenibilità”

Written by on 03/01/2024

Cisl Umbria: “Per il 2024 vorremmo una regione capitale della sostenibilità”

Conferenza stampa di inizio anno del sindacato guardando soprattutto a sanità, lavoro, formazione, sicurezza e alle prossime elezioni

03/01/2024

Da sinistra: Riccardo Marcelli, Gianluca Giorgi, Angelo Manzotti e Simona Garofano della segreteria regionale Cisl Umbria

“Sarà un 2024 denso di impegni, appuntamenti e priorità da perseguire”. Così Angelo Manzotti, segretario generale Cisl Umbria, apre il 2024 con una conferenza stampa della segreteria regionale del sindacato, partendo da una fotografia del 2023 e guardando all’appuntamento elettorale europeo, regionale e comunale (per molte realtà umbre) come a un’opportunità. “Un’opportunità – spiega Manzotti, insieme ai segretari confederali Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli – per proporre un’agenda sociale, attivando un confronto basato sulla concertazione con le istituzioni”.

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I temi sul “tavolo”

Lavoro e occupazione, formazione e innovazione, sanità e servizi, sicurezza e contrattazione, cultura e turismo, orario di lavoro e gestione del tempo libero sono le parole chiave, quelle che snocciolate una a una evidenziano tutte insieme le priorità che guideranno l’azione sindacale. “Se per la sanità c’è bisogno di intervenire sulle liste d’attesa, di implementare la discussione sul Pnrr, di arrivare a una fase pragmatica per tornare ad avere un sistema attrattivo basato sulle competenze e la territorialità, è arrivato anche il momento di pensare in grande con un istituto della ricerca (Irccs) tutto umbro. Questo – aggiunge Manzotti – potrebbe portare anche a finanziamenti da parte del Governo”.

I servizi più in genere, e quindi non solo la sanità, per la Cisl sono la premessa necessaria affinché tutti i territori umbri, anche quelli marginali e appartenenti alle aree interne, possano vivere e svilupparsi. In altre parole, divengano luoghi da vivere sia in termini di residenzialità che da un punto di vista lavorativo. Ciò in un contesto regionale – spiegano dalla segreteria regionale della Cisl – dove il lavoro continua a essere povero e la denatalità preoccupante.

Questione demografica e contrattazione

“A fronte di 6 persone anziane – è stato precisato -, in Umbria c’è un solo bambino”. Per la Cisl, dunque, solo attraverso un lavoro dignitoso e ben retribuito e la valorizzazione di quello che siamo, delle professionalità ed eccellenze sarà possibile creare sviluppo e superare la disparità retributiva esistente.

“Se paragoniamo l’Umbria alla media delle regioni del centro nord – sottolinea Manzotti – si registra un meno 3.800 euro annui. In questa ‘meridionalizzazione’ della nostra regione le donne e i giovani sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto”. Una delle principali soluzioni indicate per recuperare questa situazione è per la Cisl la contrattazione di secondo livello. “Una contrattazione che, a oggi, interessa circa il 30 per cento della forza lavoro e che, merito della maggior concentrazione di multinazionali, vede la provincia di Terni in una situazione di vantaggio rispetto a quella di Perugia. Questo – precisa il segretario regionale – ha inevitabili ricadute anche in termini pensionistici”. Una contrattazione che dovrà avvenire utilizzando anche gli indicatori Esg, cioè quei parametri che chiamano in causa anche gli aspetti ambientali, sociali e di governance delle imprese, utili come criteri per valutare la sostenibilità e l’etica sociale di un’azienda o di un investimento. In virtù di questo, la Cisl Umbria invoca il modello della partecipazione, lo stesso per il quale nel 2023 ha raccolto le firme per una proposta di legge, e ora propone soluzioni premiali per tutte quelle aziende che favoriranno la contrattazione di secondo livello. Soluzioni e premialità che devono essere adoperate anche per chi presta attenzione, a partire dalla formazione, alla sicurezza nei luoghi di lavoro. “La formazione – precisa Manzotti – si deve rivolgere a tutti: ai lavoratori, ai giovani (futuri lavoratori), ma anche agli imprenditori”.

Umbria, capitale della sostenibilità?

La Cisl Umbria, quindi, invoca un cambio di passo, anche culturale, dove tutti i soggetti debbano stare dalla stessa parte, cioè in quella del dialogo e della concertazione, per riuscire a operare in termini strutturali. “Solo così sarà possibile contrastare le nuove povertà e aspirare a un cambiamento sostenibile da ogni punto di vista: economico, sociale e ambientale. L’Umbria come capitale della sostenibilità. È l’auspicio per questo appena iniziato 2024”.

 

 


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