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Cei, Bassetti al Governo: “Reddito di cittadinanza? Attenzione al debito pubblico”

Written by on 27/09/2018

Cei, Bassetti al Governo: “Reddito di cittadinanza? Attenzione al debito pubblico”

27/09/2018

L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti

ROMA – Il lavoro che manca “rimane una piaga che angoscia, spoglia il Paese del suo futuro, peggiora le condizioni delle famiglie e aumenta le disuguaglianze sociali”. Per questo i vescovi italiani spronano il governo sottolineando che su questo “dramma” non ci si può fermare alle “promesse” o alle “dichiarazioni falsamente rassicuranti”. Ed anche il reddito di cittadinanza non può essere una soluzione definitiva, perché “bisogna stare anche attenti a non incrementare troppo il debito pubblico”. L’emergenza lavoro è stata tra i temi al centro del Consiglio episcopale permanente, che si è riunito a Roma da lunedì scorso a ieri per fare il punto tra l’altro sull’aggiornamento delle linee guida contro la pedofilia, mentre si attende anche la nomina da parte del Papa del nuovo segretario generale: la Presidenza Cei ha consegnato a Francesco una lista di vescovi tra cui scegliere. Il dibattito all’interno del “parlamentino Cei” si è fatto portavoce, come ha spiegato il comunicato finale, “della sofferenza acuta di tanti giovani privi di lavoro o alle prese con occupazioni occasionali, prive di alcuna sicurezza”. I vescovi, quindi, “interpellano i responsabili della cosa pubblica, perché non si accontentino di mettere in fila promesse o dichiarazioni falsamente rassicuranti”. Ed è così che il presidente della Cei, il cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti, nella conferenza stampa finale ha parlato di vero “dramma”. “Prima era un po’ a macchia di leopardo – ha detto – adesso abbiamo avuto testimonianza che è generalizzato”. “L’arcivescovo di Torino, città un tempo di occupazione, diceva che in Piemonte c’è il 40% di giovani disoccupati. Per non dire la situazione dell’Umbria e delle Marche che io conosco molto bene”, ha aggiunto. Secondo Bassetti, è necessario mettere in moto delle politiche di occupazione che sfruttino ad esempio l’edilizia, su modello di quello che si fece nel Dopoguerra. In questo senso anche la tragedia del terremoto – che secondo i vescovi è stato gestito bene nella fase dell’emergenza mentre ora “è tutto fermo” – potrebbe rappresentare un’occasione di crescita ripartendo, appunto, dall’edilizia. Interpellato sul reddito di cittadinanza, Bassetti ha risposto che “quando uno fa delle cose buone non posso dire che è cattiva, ma non ci si può fermare lì perché, se non si rimette in moto la macchina del lavoro” il Paese non riparte. “Certo – ha proseguito – se quello muore di fame, gli servirà, certo se portano tutte le pensioni a 700 euro… però bisogna stare anche attenti a non incrementare troppo il debito pubblico perché noi magari lì per lì ne abbiamo un vantaggio, poi chi lo paga questo debito, i nostri figli?”. Un faro, durante i lavori, i presuli italiani lo hanno acceso anche sulla questione migratoria. “La solidarietà fatta di accoglienza e integrazione – hanno sottolineato – rimane la via principale per affrontare la complessità del fenomeno”. Preoccupa la “stretta” sui permessi umanitari del decreto sicurezza targato dal ministro dell” Interno Matteo Salvini ma si auspicano “miglioramenti” nei successivi passaggi del provvedimento.


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